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Gli incubi celesti di Nicoletta Ceccoli


Fille mal gardèe, 2010, Courtesy Dorothy Circus Gallery

Pareti rosse e cornici bianche ornate compongono lo scenario delle opere che Nicoletta Ceccoli ha realizzato per la sua personale alla Dorothy Circus Gallery: lo spazio espositivo, già attivo da alcuni anni nella capitale, è prossimo al trasferimento in una zona più centrale della città rispetto al circuito galleristico romano e saluta il quartiere del Pigneto con una bella mostra dedicata ad un’artista giovane ma già conosciuta e affermata a livello internazionale, in particolar modo nel campo dell’illustrazione. La Dorothy Circus Gallery, spazio espositivo fortemente connotato  per l'attenzione rivolta al Pop Surrealism e al Lowbrow, e Nicoletta Ceccoli, che si muove con sicurezza all’interno di questi linguaggi artistici,  costituiscono un connubio naturale.


Anima gemella, 2010, Courtesy Dorothy Circus Gallery

Incubi celesti. Attraverso lo specchio raccoglie una serie di dieci opere realizzate con acrilici su carta: le immagini elegantemente costruite nascono da fiabe diffuse in tut to il mondo e diventano lo strumento attraverso il quale l’artista accede a una dimensione archetipica e anti-narrativa. La bambina, che tiene tra le braccia bambole identiche a sé, e le gemelle che si abbracciano specularmente, evocano il tema del doppio, la paura della perdita dell’identità; Incanto, Incubi celesti e Compagno di giochi richiamano più da vicino tematiche relative alla scoperta della sessualità che si presenta come momento spaventoso e pieno di insidie.


Olympia, 2010, Courtesy Dorothy Circus Gallery

Pinocchio, la fata turchina, il pifferaio magico e Alice sono alcuni dei personaggi cui si ispira la Ceccoli per raccontare il difficile passaggio interiore che conduce al di là della dimensione infantile: il Bianconiglio di Alice in Passaggio Blu diventa lo psicopompo che celebra e conduce la trasformazione della bambina attraverso le acque di un inquietante mare dove galleggiano giochi senza vita.


Incubi celesti
, 2010, particolare della mostra,
Courtesy Dorothy Circus Gallery

Ma a ben vedere, l’aspetto angosciante delle immagini che compongono la serie non sta tanto nella rappresentazione della crescita come dolorosa trasformazione, quanto nel modo in cui viene rappresentata l’infanzia femminile. Le bambine che popolano le dieci opere, somiglianti ora ad Alice ora alla fata turchina, con i capelli castani o mori, sembrano oggettivarsi e diventare esse stesse delle bambole: l’espressione del volto è algida, lo sguardo è assente. Sono protagoniste loro malgrado di una favola nera dove l’infanzia non è vista come età dell’oro, ma come dimensione di fragilità, impotenza e inazione; d’altro canto il contenuto semantico delle opere contrasta volutamente con le forme delicate ed eteree mutuate dal mondo dell’illustrazione per bambini.

Nicoletta Ceccoli riesce ad andare oltre il rischio connesso a un certo tipo di linguaggio artistico che oggi facilmente si associa ad un’arte lowcost e di più immediata accessibilità.

Una mostra da vedere e da godere.

Eleonora Capretti


 

Incubi celesti
a cura di Alexandra Mazzanti
dal 29 settembre al 23 dicembre 2010

Dorothy Circus Gallery, Via Nuoro 17 - Roma

www.dorothycircusgallery.com

 

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