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Letizia Battaglia. Vintages 1972-1993


Palermo, quartiere La Cala. Bambina col pallone (1981);
©Letizia Battaglia

«…io non ho fotografato solo la mafia, ho fotografato una città, con tutte le sue passioni, le sue sciocchezze, la sua spazzature e anche le sue tragedie ovviamente. Ho fotografato anche molto i giovani le donne…però oggi mi si chiede specialmente di mostrare le mie foto sulla mafia…»
(dall' intervista a Letizia Battaglia per
www.perpartitopreso.org)

La mostra Letizia Battaglia. Vintages 1972-1983 alla s.t. foto libreria galleria ha un obbiettivo: provare a farci vedere oltre quel solo e quello specialmente.
L'importanza fondamentale di Letizia Battaglia nel raccontare la guerra che ogni giorno si è compiuta (e si compie tutt'ora) in terra siciliana e su tutto il nostro territorio, l'importanza delle sue immagini che da cronaca si sono fatte simbolo, è fuor di dubbio.
Ma per questa mostra Letizia Battaglia e la curatrice Mariachiara di Trapani hanno messo mano all'immenso archivio della fotografa, fatto a quanto pare di scatole impolverate, selezionando e riappropiandosi di foto vintage stampate trent'anni fa.
Alcune più conosciute, altre meno.
Alcune indirettamente legate al contesto della Palermo delle stragi e delle esecuzioni, altre invece scattate lontano, nei viaggi in Turchia, Zaire e Russia.



Turchia (1984); ©Letizia Battaglia

La Battaglia, forse, è una fotoreporter un po' sui generis.
Viene dal mondo della foto “scattata per i giornali”.
Non crea reportage in cui si pensa a una storia da sviluppare, con un inizio ed una fine. Lavora per scatti unici che solo successivamente, alla luce del materiale raccolto, possono vedersi come un racconto, o meglio resoconto di qualcosa. E quel qualcosa è espresso molto bene dalla curatrice della mostra: un repertorio di mimica e gestualità - stazionamenti, fughe, legami, smorfie, trucchi - in cui sembrano fatalmente congiungersi verità e bellezza.
Poche foto di cronaca dunque, e molti dei suoi soggetti preferiti: donne e bambini.
Leggendo il libro di Giovanna Calvenzi Letizia Battaglia. Sulle ferite dei suoi sogni (edito da Bruno Mondadori), presentato proprio in occasione dell'inaugurazione della mostra, si incappa in una dichiarazione della fotografa sulla sua necessità di fotografare bambine dall'aria 'seria':
Devono essere serie per raccontare l'innocenza bramosa di vita, bramosa di realizzazioni fantastiche, il sogno di una vita bella, l'attesa di diventare, e sono disarmate davanti a questi sogni.”
È probabilmente questa empatia con le persone che fotografa, con i luoghi e con i riti, che fa della Battaglia non solo una fotografa di mafia ma sicuramente una fotografa militante. Le sue bambine, le sue donne, possono essere palermitane, ma potrebbero essere di qualsiasi luogo.
Ed ecco forse perché non serve un intero reportage, ma basta uno scatto a condensare un racconto.

Serviva sicuramente, invece, questa mostra: per allargare lo sguardo a 360 gradi sul lavoro di una delle migliori fotografe (e delle migliori donne) che l'Italia ha la fortuna di avere.

Valeria De Berardinis


Vintages 1972-1993 - Letizia Battaglia
a cura di Mariachiara Di Trapani
dal 16 dicembre 2010 al 23 gennaio 2011
s.t. foto libreria galleria, via degli Ombrellari 25 - Roma
www.stsenzatitolo.it

 

 

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