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Mystic Lolitas di Mijn Schatje

La Dorothy Circus Gallery ospita, sino al 30 maggio, la mostra “Mystic Lolitas” di Marie Blanco Hendrickx, in arte Mijn Schatje, curata da Alexandra Mazzanti, che reinterpreta il concetto di “Lolita” attraverso sofisticati lavori digitali.  Il tema è affrontato da Mijn Scatje secondo modalità che ribaltano la rappresentazione della lolita come giovane sensuale e provocante, creando un’immagine nuova rispetto a quella radicata nell’immaginario collettivo.  L’artista ci mostra nelle sue opere una lolita “mistica”, come scesa da un altro pianeta, calata in una dimensione onirica. La figura della giovanissima è un’apparizione pronta a scomparire con la stessa rapidità con la quale si è manifestata; poco terrena e inafferrabile, deve molto, da un punto di vista formale, alla cultura dei <i>manga</i> e delle <i>anime</i>. Stilizzata ma, allo stesso tempo, curata nei particolari, si trova immersa in un mondo magico e fantastico nel quale diventa la protagonista di una favola.  Più che sulla corporeità della figura queste opere si incentrano sugli aspetti profondi dell’universo femminile, di cui si cerca di preservare l’autenticità a dispetto dello scorrere del tempo. Le lolite della Scatje, infatti, sono giovanissime ma allo stesso tempo di un’età non definibile, in quanto rappresentano una giovinezza ideale, una purezza senza tempo e simbolica. La bellezza e la spiritualità sono incarnate da una figura senza età che diventa quasi un’icona. Alcune lolite sono identificate solo in un volto racchiuso in una bolla trasparente, che appare liquida o di vetro: risaltano i grandi occhi e il volto appare simile ad una sfera di luce. Ne sono un esempio “Baby Mermaid Starfish”, una misteriosa e dolce creatura marina, e “The Unwise Youth, part 1” e “The Unwise Youth, part 3”, che mostrano una lolita dagli occhi ipnotici e dalla pelle diafana, contornata da fiori stilizzati caratterizzati dalla stessa trasparenza. Il volto ritorna come elemento principale in “City Girl, sunrise”; questa volta, però, non è racchiuso in una bolla trasparente ma sembra sporgere dall’acqua. La presenza costante dell’elemento liquido nelle opere della Scatje allude al fatto che il personaggio di Lolita è connaturato all’acqua, così come le ninfe antiche. “City Girl, sunrise” è forse una delle opere della mostra maggiormente caratterizzate da un’atmosfera sognante: una dolce figura, avvolta nell’ultimo buio della notte, dorme e sogna insieme alla sua città, prima che il sole sorga e che la vita riprenda a scorrere. In un'altra opera, “Stardust”, il cui titolo è ricco di suggestioni poetiche, si lascia al volto il compito di rappresentare la figura femminile.  In altre opere il corpo torna ad essere rappresentato anche se appare etereo e non assume mai una forte pregnanza “fisica”: in “Let Love in” la trasparenza del corpo lascia intravedere lo sfondo (una carta da parati con disegni floreali); in “Meltdown” la figura dalle sembianze di un angelo si sta sciogliendo in acqua; in “May” la figura è fortemente stilizzata all’interno di un contesto fiabesco e incantato. Quest’ultima opera ricorda molto immagini che appartengono alla cultura nipponica. Come non pensare, ad esempio, ai lavori di Yoshimoto Nara, anche se, a differenza delle sue bambine dall’aspetto irriverente, i personaggi della Scatje sono delle dolci bambole.   La Dorothy Circus Gallery, che segue il percorso di artisti provenienti dal movimento lowbrow e del pop surrealism e sta diventando un punto di riferimento per quanto concerne queste genere, ci propone un’artista talentuosa che con il suo disegno computerizzato, eseguito con una sensibilità elegante e creativa, è capace di dare vita ad un mondo di sogni in cui si è tentati di entrare, per poi perdersi, lasciandosi tutto alle spalle.

Ida Tricoli

 


 

Mystic Lolitas - Mijn Schatje

a cura di Alexandra Mazzanti

dal 16 aprile al 30 maggio 2010

Dorothy Circus Gallery, via Nuoro 17 - Roma

www.dorothycircusgallery.com

 

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