Nella serata di martedì grasso, la Galleria Maniero ha voluto partecipare al Carnevale romano rendendo omaggio a Tano Festa (1938-1988) con l’esposizione di alcune tele degli anni Ottanta della serie dei Coriandoli. Il grande artista ed esponente della Pop Art italiana, viene solitamente ricordato per le composizioni realizzate con oggetti di comune mobilio, quali Finestre, Porte, Armadi, o per l’uso reiterato di immagini tratte dai capolavori artistici del passato, da I Coniugi Arnolfini all’Adamo della Cappella Sistina. Le opere esposte presso la galleria romana appartengono invece all’ultimo decennio di attività dell’artista, e documentano la svolta di Festa alla pura espressività del segno e del gesto in composizioni innovative e di grande impatto visivo. In verità non si tratta di una vera svolta, piuttosto un ritorno a pratiche artistiche già sperimentate all’inizio di carriera, quando il giovane Festa mostrava l’interesse per le composizioni segniche e surrealiste di Sebastian Matta. Nella piccola galleria di via dell’Arancio sono esposte sei tele, di medie e grandi dimensioni. Su una base preparata ad acrilico con colori squillanti (rosso, nero, verde o blu) Festa ha lasciato cadere manciate di pezzettini di carta colorata: la disposizione dei coriandoli non è casuale, testimonia una gestualità controllata e una grande ricercatezza compositiva. I coriandoli galleggiano sullo sfondo monocromatico e sembrano stelle nella volta celeste; non è un caso infatti che alcune opere della stessa serie portino il titolo di Galassia. Di fronte alle tele lo spettatore cerca di congiungere idealmente i coriandoli per costruire immagini proprio come nello zodiaco. I coriandoli successivamente sono stati fissati sulla tela e imprigionati da fogli di plastica trasparente. L’effetto è sorprendente: Festa è riuscito a bloccare l’effimero. E il risultato è un’opera di grande poesia.
Roberta Magagnini
Coriandoli - Tano Festa
a cura di Liliana Maniero
dal 16 febbraio al 13 marzo 2010
Galleria Maniero, Via dell'Arancio 79 - Roma