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Misa Poltronieri. In evoluzione.

Diamo un altro sguardo alla Sinergy Art Studio, di cui avevamo parlato il mese scorso, perché ne eravamo rimasti particolarmente colpiti per la quantità e la qualità degli eventi proposti. Quale migliore occasione quindi di ritornarci per la mostra personale di Misa Poltronieri che cade proprio “a fagiolo” per questa nostra uscita mensile. Ci imbattiamo nell’inaugurazione! … molta gente. Le opere di Misa (1976) sono esposte lungo le due pareti laterali, in tutto sono sette, numero adeguato per lo spazio disponibile e anche per il visitatore che così non si trova assalito dalla pittura e può invece goderne con calma (non ad un vernissage comunque). Dipinti leggeri, velocemente tracciati dove le figure sembrano generarsi e comparire piano piano, come se tutto fosse in movimento. Qualcosa di astronomico, una teoria del caos applicata alla pittura dove linee astratte si combinano in forme umane, anche se non dettagliate, nell’idea che anche queste siano un passaggio, un momento, in attesa di diventare altro.  Apposta il titolo “In evoluzione” appare quanto mai azzeccato.  C’è molta aria nella sua pittura, c’è lo “spazio” perché avvenga di tutto, i colori sono pochi e non elaborati e rimane prepotente il bianco della tela, che richiama un po’ l’assoluto, l’assenza/presenza di materia, il silenzio, quale sfondo perfetto per questa “creazione dinamica”. L’idea della trasformazione è forte se si ci sofferma in particolare su quelle figure a metà strada tra l’umano e il vegetale, quell’attimo (in ogni modo non quantificabile) nell’evoluzione che dalle piante porta alla nascita di una donna. Il vegetale entra, quindi, nel processo di trasformazione, è forse “l’anello” precedente nell’evoluzione all’essere umano finito; interessante il richiamo quindi all’aspetto ecologico nelle opere di Misa; ma non è l’ecologia di urgenza, quella della “questione verde” di cui sentiamo tanto parlare in questi ultimi tempi; è un’ecologia più “immateriale”, evanescente, molto più “naturale” e misteriosa, che non sentiamo, che quasi non ci appartiene (se non per il fatto di essere il passaggio prima del nostro). In fondo, forse, non c’è originalità nelle opere di Misa, la pittura astratta già la conosciamo, linee che si rincorrono e si aggregano in forme già le abbiamo viste ma c’è un sentimento tutto particolare nel tratto che le rende personali e valide. È un approccio fortemente femminile al senso della pittura, è tutto così calmo e pacifico, senza sconvolgimento, come una gestazione. È quel femminile che sembra conoscere davvero il processo della vita.

Fabrizio Manzari


In evoluzione. Evoluzione di donna.

a cura di Flavia Montecchi

dal 13 febbraio al 10 marzo 2010

Sinergy Art Studio, via di Porta Labicana, 27 - Roma

www.sinergyart.it

 

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