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Nouar / Laura Wätcher- What a Wonder Food World


L. Wachter, Delicious

“La bellezza sarà commestibile o non sarà affatto” affermava Salvador Dalì, abbandonandosi al suo delirio commestibile e sottolineando come il piacere della pittura coincidesse spesso con la soddisfazione gustativa, con la consapevolezza della propria corporeità.  Da sempre il cibo e il vocabolario gastronomico hanno trovato un posto considerevole nell’arte visiva, nel cinema, nella letteratura, e se pensiamo al linguaggio quotidiano, notiamo quanto esso sia intriso di metafore commestibili, soprattutto legate alla sfera amorosa. Un’opera d’arte che abbia come soggetto il cibo (non una natura morta s’intende!) diviene un evento culturale e sensoriale totalizzante, in quanto capace di suscitare il piacere gustativo, oltre che visivo.  Il cibo, come afferma Ave Appiano, diviene suggestione di forma e colore, acquistando dignità estetica, testimonianza di un gioco di seduzione che tramuta gli oggetti alimentari in esperienze estetiche ed estatiche.


L. Watcher, Let them eat cake

Nell’arte il cibo si coniuga alla bellezza, quindi al piacere e alla vanitas, divenendo metafora di seduzione e dando vita ad un “Wonder Food World”, citato nel titolo della mostra, curata da Alexandra Mazzanti, in corso alla Dorothy Circus Gallery, che vede protagoniste fino al 2 aprile 2010 le opere di due giovanissime artiste, Nouar e Laura Wätcher: la prima iraniana, laureatasi all’Art Center College of Design di Pasadena (California), è conosciutissima in America; la seconda spagnola, di soli ventidue anni, ha realizzato illustrazioni per campagne pubblicitarie nazionali, caratterizzandosi per la pulizia dello stile e per i contenuti sarcastici ed evocativi.


L. Watcher, Per mangiarti meglio

Ricorrente, se non prevalente, nei lavori di entrambe le artiste il binomio cibo-donna: nelle opere di Nouar sono gli alimenti che, assumendo fattezze femminili, diventano più appetibili oggetti del desiderio, come in The Garlic e The Beet, caratterizzate dalla vivacità della gamma cromatica e da un forte umorismo derivante dall’influsso delle immagini pubblicitarie americane degli anni cinquanta; nei lavori di Laura Wätcher , donna diventa sinonimo di seduttrice come in Devocion y Indiferencia e avida divoratrice, come traspare in Delicious, splendido esempio di digitale su tela, in It’s lunch time, darling, in cui il pasto tanto desiderato è costituito da un cuore, a manifestare un bisogno di ordine affettivo, o in Unpleasant Guillotine ( Let Them Eat Cake) con chiarissimo riferimento a Mariantonietta di Francia.

L.Watcher, Devocion y Indiferentia Nouar, The Garlic

In questi lavori, il cibo si carica di valenze simboliche, diventa “segno”, forma comunicativa, che dietro la pura apparenza, cela significati non immediati, che rimandano a paure e desideri inconsci, riguardanti in particolare la sfera sessuale. Le posate diventano talvolta vere e proprie armi di combattimento e il piatto la sede privilegiata del sadismo alimentare. Così, sebbene i personaggi sembrino usciti dal mondo delle fiabe, essi celano un lato misterioso e a volte inquietante: in Para Comerte Mejor della Wätcher, è Cappuccetto rosso (in versione sexy) che mangia il lupo! Le opere offrono dunque all’osservatore molteplici sensi di lettura e si collocano perfettamente nello spazio espositivo, che le accoglie attraverso un allestimento essenziale, arricchito da didascalie realizzate con pasta di sale colorata (o materiale simile) che stimola le papille gustative! Buon appetito!

Carmela Rinaldi


Nouar / Laura Wätcher - What a Wonder Food World
a cura di Alexandra Mazzanti
dal 5 febbraio al 2 aprile 2010
Dorothy Circus Gallery, Via Nuoro, 17 (zona Pigneto) - 00182 Roma
www.dorothycircusgallery.com

 

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