La galleria Erica Fiorentini Arte Contemporanea ospiterà fino al 31 gennaio la retrospettiva dell’artista napoletano Baldo Diodato (Napoli, 1938) il quale, vivendo e lavorando dal 1992 nella Capitale dopo un lungo periodo trascorso nella Grande Mela, ritrova oggi nello spazio espositivo della storica via Margutta quell’atmosfera un po’ sbiadita ma sempre affascinante della Roma anni ’60, quegli anni in cui Diodato esordì nella città partenopea nell’ambito di movimenti artistici vicini ai nuovi linguaggi dell’arte pop e concettuale. L’artista ha continuato in tutti questi anni a sperimentare idee e materiali sempre nuovi che Achille Bonito Oliva, da tempo sulle sue tracce, ha riordinato presso lo spazio espositivo di Erica Fiorentini, curando una retrospettiva che cerca di raccontare “il paradosso di portare la scultura a pura frontalità” (A.B.O.). Diodato si concentra sulla materia, i suoi lavori confondono spesso pittura e scultura, la bidimensionalità della rappresentazione con la realtà presente della città, delle strade e dei marciapiedi affollati della Roma contemporanea, come in alcuni dei lavori qui esposti come Piazza Navona (2001), Sanpietrini (2004) o Trittico Marco Aurelio (2002), opere in cui l’incisione, il calco in alluminio, il frottage e l’acrilico su tela si intrecciano in modo sempre originale sui materiali scelti di volta in volta dall’artista, una materia/frammento della realtà, materia come memoria (ci insegna Bergson!) che nel caso di Baldo Diodato diventa soprattutto testimonianza del presente. Buona passeggiata.
Marta Brunori
Baldo Diodato 1965-2009
a cura di Achille Bonito Oliva
dal 16 novembre al 31 gennaio
Erica Fiorentini Arte Contemporanea, Via Margutta 17 - Roma