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Luca Vitone. Appunti sulla Storia.


Eppur si muove (2009), Courtesy Galleria Cesare Manzo

Minimal, senza dubbio. Questo è l’impatto iniziale che la mostra di Luca Vitone suscita in chi entra nella galleria Cesare Manzo. L’ambiente è occupato da pochi fogli bianchi, mimetizzati con i muri e montati su plexiglas alle pareti. All’ingresso, invece, troneggia una scultura, unica in mostra e decisamente protagonista dello spazio. Un allestimento ridotto ai minimi termini, dunque, che sembrerebbe soccombere all’ampiezza della galleria, se non si analizzasse il senso profondo del lavoro di Vitone, carico di significati forti, legati alla Storia, in particolare italiana, e alla nozione di luogo in generale.
Isole recluse. Ottologia della villeggiatura è il titolo della mostra, che intende chiamare in causa un momento particolarmente triste del nostro Paese: l’allontanamento coatto delle persone ostili al regime fascista in alcune isole del centro-sud Italia, compiuto negli anni Trenta. Questi luoghi assurgevano al ruolo di campi d’internamento ma venivano presentati dalla propaganda di regime come posti di villeggiatura, in cui ai dissidenti veniva offerta la generosa possibilità di redimersi, con una meschina operazione di dissimulazione.


Invisibile informa il visibile (Ottologia della villeggiatura) (1988-2010), Courtesy Galleria Cesare Manzo

Le isole ‘incriminate’ (Favignana, Lipari, Lampedusa, Ustica, Pantelleria, Ventotene, Ponza e l’arcipelago delle Tremiti) sono dunque riproposte da Vitone sui muri della galleria, in forma di carte dell’Istituto Geografico Militare. Queste vengono però attaccate al rovescio, con il fronte rivolto verso il muro, in una sorta di protesta nei confronti dell’ingiustizia di cui sono state involontariamente ospiti. Recalcitranti a mostrarsi e a raccontare quello a cui hanno assistito, questi luoghi si presentano come fogli bianchi, muti a chi ne intenda comprendere l’identità. Guardando con attenzione, gradualmente si riescono a scorgere, capovolti, la sagoma e il nome dell’isola. Tuttavia, questo non è importante. Vitone opera su un livello semantico diverso, intimo e celato, piuttosto che immediato e diretto, tralasciando ogni retorica per trattare con delicatezza e quasi rarefazione questioni pur fortemente radicate nella realtà.


Invisibile informa il visibile (Ottologia della villeggiatura) (1988-2010), Courtesy Galleria Cesare Manzo


Un tipo di riflessioni simili informa l’unica scultura presente in mostra: Eppur si muove, un vaso in ceramica smaltata che reca al centro la forma di una ruota. L’oggetto contiene fiori veri (cambiati ciclicamente durante il periodo della mostra) in numero di otto, come quello delle carte geografiche appese al muro (da cui la parola Ottologia nel titolo della mostra). Il progressivo e naturale appassire dei fiori, proprio per quel legame con le opere esposte, suggerisce che la gravità del confino fascista sia lentamente ‘avvizzita’, dimenticata e dunque sfiorita nella sua valenza di testimonianza storica. L’impegno di sostituire i fiori morti con altri freschi esprime forse la volontà di rendere imperituro un aspetto del nostro passato che rischia di passare all’oblio. A questo ragionamento se ne accosta un altro, che coinvolge più in generale la nozione di luogo legata a quella di identità culturale. La ruota raffigurata sul corpo del vaso rappresenta infatti il simbolo identitario della comunità Rom, il cui nomadismo si oppone in maniera netta al concetto di stabilità e di coesione all’interno di una patria comune.

Così, se da un lato la mostra tende ad insistere su problematiche strettamente nazionali, appartenenti a una storia specifica quale quella italiana (e pare curioso la coincidenza di queste considerazioni con quelle che si sono generate quest’anno per l’anniversario dell’Unità d’Italia), dall’altro allarga il proprio campo di analisi per approfondire, in senso più generale, il rapporto che intercorre tra delimitazione territoriale e definizione culturale di un popolo.

Francesca Castiglia


Isole recluse. Ottologia della villeggiatura - Luca Vitone
dal 25 febbraio al 27 aprile 2011
Galleria Cesare Manzo, Vicolo del Governo Vecchio 8 - Roma
http://www.galleriamanzo.it/

 

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