Sei qui: Home Magazine ARCHIVIO SC MAGAZINE
  • Increase font size
  • Default font size
  • Decrease font size
Cerca

www.sguardocontemporaneo.it

Christian Boltanski | Sans Fin


Christian Boltanski, Sans Fin (2011), Courtesy Fondazione Volume!

 

Le stratificazioni di volti su pezzi di fotografie assemblate, non collage ma brandelli di vite passate che sfilano lungo tutto lo spazio della Fondazione Volume! tracciano un percorso costante, ciclico, infinito. Uno scorrere rumoroso e, a tratti, inquietante per trovarsi faccia a faccia con quelle presenze in bianco e nero, frammenti di occhi di bambini, crani di adulti, bocche di donne cuciti insieme, di fronte all'unica verità temporale che ci appartiene e che l'artista spesso si è volto ad indagare: quella del 'tutto scorre' che connota il passaggio delle nostre vite e di cui non resterà traccia se non nella memoria, nelle parole e nei ricordi di qualcun'altro. L'opera invita lo sguardo ad entrare in contatto con le esistenze di quei volti riformulati dal caso, a confondere il proprio corpo con il movimento eterno dell'unica temporalità senza fine concepibile, quella dell'essere e dell'esserci.

«In questo momento rifletto molto sulle cose che continuano» dichiara Boltanski «oggi c'è una popolazione e tra vent’anni ce ne sarà un’altra. La vita riprende sempre». Ripensando a velocità e fragilità dell'esperienza umana, l'artista, che fin dagli anni Settanta ha affrontato il discorso sul passato e la memoria facendo un uso narrativo e seriale del mezzo fotografico esordendo con le sue foto-tessere scattate ad intervalli regolari, accumulando poi montagne di vestiti e archiviando i battiti cardiaci dell'umanità, testimonia, anche in questo 'piccolo' lavoro romano una volontà di riiflessione scevra dal totale senso di sopraffazione che travolge l' umano di fronte al binomio vita/morte.

Christian Boltanski, Sans Fin (2011), Courtesy Fondazione Volume!

Quando si pensa a Boltanski si è soliti confrontarsi con opere 'impossibili' (non solo nel senso fisico ma anche utopico del termine) e qualcuno sarà certamente rimasto con l'amaro in bocca, domandandosi  'tutto qui?' di fronte all'installazione romana (in poche parole delle grandi fotografie stampate in b/n su teli bianchi che scorrono appesi ad un carrello) anteprima troppo poco appetitosa dell'opera che verrà presentata tra poche settimane alla Biennale. Del resto, se è vero che non vale giocarsi la carta del grande nome per scampare a qualche obiezione, è innegabile che qui non sia tanto l'ultima riflessione dell'artista a lasciare gli osservatori a bocca asciutta, quanto la mancanza di un solido collante -curatoriale?- d'insieme.
Accontentiamoci, per ora,  dell'entrée che stuzzica e non sazia, confidando nella portata principale che ci lascerà di sicuro più che soddisfatti.

Nicoletta Guglielmucci


Sans Fin - Christian Boltanski
a cura di Claudia Gioia
dal 6 maggio al 30 settembre 2011
Fondazione Volume! via San Francesco di Sales, 86/88 - Roma
www.fondazionevolume.com

 

Pubblica questo Articolo

Facebook Twitter Google Bookmarks RSS Feed