Sei qui: Home Magazine ARCHIVIO SC MAGAZINE
  • Increase font size
  • Default font size
  • Decrease font size
Cerca

www.sguardocontemporaneo.it

Quale educazione per Marte?


Productionstill (2011), courtesy NOMAS FOUNDATION

Quale educazione per Marte? sembra spostare l’argomento in campi della fantascienza, a livelli utopistici e futuribili, che non appartengono al nostro mondo presente. In effetti non è poi tanto sbagliato come titolo anche se preso a prestito da una mostra di Dominique Gonzales-Foerster (Quelle Architecture puor Mars? 2001). Questo progetto  mira in alto, mira a tracciare (o almeno a indagare) i meccanismi interni all’educazione scolastica per trovare nuove coordinate attraverso l’esame dei rapporti esistenti tra gli studenti che vivono la scuola ogni giorno in prima persona.

Quella scatola di cemento armato come è vista dagli alunni di alcuni licei romani, diventa per loro un luogo di analisi, di confronto, di riflessione sulla loro presenza là, sugli ostacoli che incontrano per domandarsi  sul vero senso di questa istituzione. Non è difficile pensare a questa nuova forma di scuola come un nuovo social network, forse il più adatto e il più diretto, il primo social che i ragazzi vivono direttamente  da dentro, senza supporti tecnologici.

Il perché questo non sia sufficiente ma si senta il bisogno di rivolgersi a un mondo sociale virtuale già dovrebbe far riflettere. E forse proprio da qui parte la ricerca di Valerio Rocco Orlando. E’ possibile che la scuola non riesca a costruire quelle relazioni alla base del processo civile e sia solamente vista come struttura di controllo per una ‘società disciplinare’?

Le interviste ai ragazzi si strutturano come delle sedute psicologiche, durante le quali i ragazzi si raccontano e raccontano il loro rapporto con la classe e le sue figure. Riflettere sui rapporti tra loro e gli insegnanti significa anche riflettere sui processi di apprendimento, di scambio di idee e sulla formazione dell’”esperienza”, imprescindibile nel processo di crescita e sviluppo.

Ne viene fuori un quadro piuttosto avvilente, di una situazione ben lontana dalla nostra contemporaneità, una scuola ancorata a principi non più tanto condivisi, in cui la separazione e lontananza tra alunni e insegnanti è percepita e rispettata, in cui i ragazzi difficilmente vengono stimolati ma anzi in cui avvertono una sottrazione della loro individualità e creatività.

Le interviste e i flussi si fondono e vengono montati in un video carico di significato e prospettive (la mostra è questo, oltre un insieme di fogli serviti da canovaccio per l’editing successivo); è un modo profondo e aperto di viversi e sentirsi, di collaborare e scambiarsi, di liberarsi per attimi da quell’impegno all’ apprendimento che non rispetta i loro tempi.

Arrivare a una consapevolezza personale e poi collettiva forse è il passo artistico più importante per contribuire al miglioramento di questa società che già dalla scuola pare avere perso interesse per la persona e la sua auto-rappresentazione.

Fabrizio Manzari


Quale educazione per Marte? - Valerio Rocco Orlando
dal 9 giugno al 9 luglio 2011
Nomas Foundation, viale Somalia 33 - Roma
www.nomasfoundation.com

 

Pubblica questo Articolo

Facebook Twitter Google Bookmarks RSS Feed