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Matti Braun. Sola


Untitled (2011), courtesy of Galleria S.A.L.E.S.

La prima cosa che viene in mente leggendo il titolo della mostra di Matti Braun Sola è la condizione della solitudine, e sicuramente la sensazione che si prova entrando nella Galleria S.A.L.E.S. ne è la conferma. Il visitatore è accolto all’interno di uno spazio completamente grigio, interrotto solo dalle macchie di colore che caratterizzano i lavori dell’artista. La scelta di dipingere le pareti della galleria con la stessa tonalità del pavimento deriva dalla volontà di creare uno spazio ‘atmosferico’, uno spazio non solo di rappresentazione ma anche di «associazione e fantasia», parafrasando Etienne Bernard.
Niente è casuale nell’arte di Matti Braun. Sebbene gli accostamenti di materiali, tecniche così diverse tra di loro possano sembrare arbitrari, tra i lavori esposti esistono relazioni sottili che non vengono percepite immediatamente dallo spettatore. Alla base dell’arte di Braun c’è l’associazione di elementi eterogenei (batiks, foto, cartoline) che, pur conservando la propria autonomia, danno luogo ad un intreccio di significati che sfidano le interpretazioni convenzionali.


Untitled (2011), courtesy of Galleria S.A.L.E.S.

L’artista non aspira alla totalità ma alla creazione di quelle «somiglianze di famiglia» di cui parlava Wittgenstein e di quelle «corrispondenze» che Warburg creava nel suo grande Atlante della Memoria, basato su una concezione unitaria della cultura grazie alla quale venivano infrante le barriere tra i singoli campi di ricerca. Braun mostra un profondo interesse per le relazioni tra gli oggetti del passato, i luoghi e le culture con cui si confronta. Ogni elemento o materiale utilizzato costituisce un singolo pezzo di un unico tessuto, la singola tappa di un viaggio sia geografico che mentale.


Untitled (2011), courtesy of Galleria S.A.L.E.S.

Così l’esposizione Sola è un invito al viaggio, al superamento dei valichi (sola in finlandese vuol dire valico), alla compenetrazione di culture diverse, ma allo stesso tempo alla salvaguardia delle singole tradizioni e alla consapevolezza delle loro unicità (in spagnolo sola è l’'unicità di una cosa').
L’uso di una tecnica così antica come il batik non corrisponde a una scelta puramente estetica, alla volontà di ottenere risultati decorativi esotici e suggestivi dovuti alla sensazione di sfumato e luminoso che riesce a trasmettere: ciò che più interessa Braun è la storia che la tecnica racchiude al suo interno, le 'migrazioni', i cambiamenti e i significati che ha assunto nei vari paesi in cui si è diffusa.  Così come la storia interna delle cartoline autografate da Umberto II che il nonno dell’artista conobbe a Napoli, traccia della sua memoria personale che si fonde con quella collettiva.

Carmela Rinaldi


Matti Braun. Sola
dal 7 giugno al 29 luglio 2011
Galleria S.A.L.E.S. , Via dei Querceti 4/5 00184 Roma
www.galleriasales.it

 

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