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Gli abissi di Annabella Cuomo


Il gorilla
, 2011

Se di animali fantastici sono pieni i bestiari medievali, è invece meno usuale ritrovare in un quadro un elefante, un tricheco o un pesce martello a due teste con il corpo di una balena.
L’originalità di Annabella Cuomo risiede nella capacità di creare accostamenti iconografici inusuali che pure conservano l’eco di una tradizione già scritta.

La Madonna degli elefanti e della neve, 2011 Le sorelle Martello, 2011

Anche se gli animali esotici, e in particolar modo quelli marini, sono stati conosciuti dall’arte occidentale in tempi piuttosto recenti, il simbolismo legato al femminile e al maschile, all’unione degli opposti che si realizza verso un’androginia ancora da compiere, è invece un tema caro alla nostra cultura. Così scorgiamo la sagoma degli organi genitali, tracciati con un segno bianco sul corpo di un gorilla e sul profilo di personaggi mitologici come le Parche, che si mostra come una sezione anatomica disegnata dalla mano di un bambino: appena accennata, ma precisa, a richiamare una funzione vitale che è anche una funzione spirituale. Elemento comune delle opere realizzate per questa serie è il mare, anzi l’abisso marino, abitato da strane creature che emergono da un inconscio popolato di simboli personali. Il mare richiama il principio femminile, la maternità intesa come ambiente uterino dove si crea la vita, ma evoca allo stesso tempo quella parte profonda dell’animo umano dove la razionalità non ha più spazio. Il femminile ritorna anche nelle immagini delle madonne e delle parche: queste, nella tradizione più antica, prima ancora di tessere il destino degli uomini, erano le divinità tutelari della nascita che presiedevano agli ultimi mesi della gestazione.
La Madonna beluga in forma di dittico
, La Madonna degli abissi accompagnata da figure marine goffe e rassicuranti, la bella Madonna dell’inverno e degli elefanti sembrano essere più legate all’origine della vergine come erede della Grande madre, che alla figura della madonna propria della cultura cristiana. Il sincretismo di Annabella Cuomo ricuce lo strappo tra il femminile inteso come potere di creare la vita e l’assenza di questo principio che è andata consolidandosi nella nostra cultura.
Con una torcia possiamo infine esplorare gli abissi, nella grande tela che conclude la mostra, posta in un angolo buio dello spazio espositivo, dove torna il tema dell’unione del maschile e del femminile. Non è un dipinto unitario, sembra invece essere il luogo dove le riflessioni dell’artista si sono depositate in modo spontaneo e disorganico. Immagini e scritte compaiono man mano sotto la luce che muoviamo e ci danno la risposta finale e non definitiva al viaggio appena compiuto.

Eleonora Capretti


Un regalo, un oro dentro l’ombra
a cura di Vania Caruso
dal 18 giugno al 30 luglio 2011
Galleria 291 est, Viale dello Scalo San Lorenzo 45 - Roma
www.galleria291.est

 

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