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Editoriale | Luglio 2011


Federico Gori, Von (2010), installazione - incisioni e  ossidazioni naturali su rame, bonsai

«Il rame, elemento primordiale, gli acidi ed i sali, strumenti alchemici per imprimere la memoria nella materia. Nella totale assenza di ogni riferimento spaziale, niente è. Le ombre, i segni ed i frammenti non sono destinati. Sono fossili. Stanno, restano. Von, speranza, elemento vivo si erge solitario in questo deserto metallico. Ombre di un mondo che poteva essere, un altro modo di vedere. Il grande Albero, elemento vitale e mutevole, è simbolo eroico, trasfigura le sue dimensioni reali, diventa racconto, perno intorno a cui tutto ruota».

Federico Gori (http://www.federicogori.it/) è nato a Prato nel 1977. Diplomato all’Accademia di Belle Arti di Firenze è stato vincitore del Premio Nazionale di Primaparete alla Galleria San Fedele a Milano (1998), del Premio Felice Casorati a Pavarolo, Torino (1999) e vincitore di una borsa di studio presso la Fondazione Il Giardino di Daniel Spoerri, a Seggiano, Grosseto (2002), Ha tenuto diverse mostre e partecipato a Premio Arte Laguna (2010); 1910 – 2010 Un Secolo d’Arte a Pistoia a cura di Lara Vinca Masini; Video Art Year Book a cura di Renato Barilli, Bologna (2010); Reload, Roma (2011); 54^ Esposizione Internazionale La Biennale di Venezia - Padiglione Accademie, Venezia (2011).


«C’è un temporale in arrivo nella mia città…porta novità» intonava Jovanotti qualche giorno fa al Teatro Valle occupato di Roma, sostenendo la difesa della cultura come bene comune. L’estate romana 2011 si preannuncia così, in fermento e calda, tanto calda. Non si va in vacanza.

Dal Teatro Valle al Macro, dai lavoratori delle Scuderie del Quirinale, del Palazzo delle Esposizioni e della Casa del Jazz agli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Roma, e non solo. Tante le voci contro i tagli alla cultura, le privatizzazioni, il decadimento dell’offerta culturale. Attori, artisti, curatori, studenti, lavoratori, tutto il mondo della cultura ma anche semplici cittadini si mobilitano, in nome e in difesa di una città, ma anche del Paese, che senza la cultura e la sua valorizzazione non può vivere. Lo affermano anche i residenti di San Lorenzo opponendosi con fermezza all’apertura di un casinò nel loro quartiere che avverte invece il bisogno di nuovi e maggiori spazi culturali. Ma chi l’ha detto che della cultura si possa fare a meno e da quando la crisi si combatte con le slot machine?

A farsi sentire in questi giorni sono anche i comitati di quartiere, associazioni, cittadini, commercianti che tutti uniti in un'unica associazione, ‘La città di tutti’, rivendicano una rinascita del territorio per scongiurare il declino da cui Roma potrebbe essere risucchiata. Nel mondo dell’arte nasce ‘Occupiamoci di contemporaneo’, artisti, curatori, critici e galleristi uniti per «prendersi cura della cultura e delle arti contemporanee» e vigilare sulla gestione delle politiche culturali sostenendo i principi di trasparenza e delle buone pratiche. Questo mentre Luca Massimo Barbero lascia la direzione del Macro cercando di indicare una via per il futuro con la bella e ricca serie di mostre all’interno di Macro Summer che ci accompagnerà sino all’autunno. Da menzionare l’intelligente lavoro di ricostruzione storica con la mostra dedicata a Bice Lazzari e la proiezione dei documentari di Franco Simongini realizzati per la Rai, quando la cultura in tivù non era un tabù, che raccontano l’arte e gli artisti direttamente dalla loro voce. L’ incantevole e visionaria opera di Saraceno che ci fa sentire sospesi tra e sopra le nuvole, la sala dedicata alle mostre dei giovani artisti e curatori e l’opera di Stampone che fa vedere in quali condizioni versano i monumenti dell’Aquila dopo il terremoto. Inoltre la bella collezione e tanti altri lavori. Questo è quello che troviamo al Macro questa estate.

Anche la periferia non è sola, il Centro Elsa Morante, al Laurentino 38, inaugurato da poco vuole essere un centro propulsore di cultura e chissà che la spinta al cambiamento non giunga proprio dalle periferie.
L’arte serve, eccome! a far sognare, pensare, a produrre idee, a renderci liberi, a creare aggregazione. L’arte si nutre dell’oggi e ci fa intravedere il futuro o quelli possibili. E consapevoli di questo che oggi ci si incontra, per confrontarsi, parlare e chiedere una futuro costruito sulle idee, non dei ponti sospesi sul nulla.

E noi di Sguardo Contemporaneo, che abbiamo a cuore l’arte e la cultura, siamo stati in giro per gallerie e altri spazi per vedere cosa propongono prima della chiusura estiva.

Simona Merra ha visitato per voi la Fondazione Giuliani, Antonio Pizzolante la 1/9 Unosunove Arte Contemporanea, Carmela Rinaldi la Galleria S.A.L.E.S, Eleonora Capretti la Galleria 291est, Claudia Cavalieri Magazzino, Valentina Fiore RAM radioartemobile, Giorgia Salerno la Galleria Lorcan O' Neill.
Inoltre, per questo numero i 'buoni consigli' di Valeria De Berardinis per l'estate e
lo speciale parigino di Antonella Croci da Parigi

Buon numero di luglio!
Vi salutiamo e vi diamo appuntamento a settembre con tante novità.

Ida Tricoli

 

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