Sei qui: Home Magazine ARCHIVIO SC MAGAZINE
  • Increase font size
  • Default font size
  • Decrease font size
Cerca

www.sguardocontemporaneo.it

INTERVISTA | Marianna Fazzi


Emanuela Bizzozzero, Vorrei essere come una crisalide in un bozzolo

Chiara Luzi e Francesca Mariani,
La ville à l'enverse - Foto di Andrea De Meo

 

Quella del Festival d’Arte Contemporanea “SEMInARIA sogninterra” svoltosi dal 26 al 27 agosto a Maranola di Formia, è la storia di un progetto che ci ha stupito: un evento che si è radicato nel territorio e che ha voluto rinnovarne le energie positive di creatività e condivisione — partendo da un' idea legata all'esperienza dell'arte — si realizza nella capacità di creare legami, stupire e suggerire nuove possibili visioni...

Nicoletta Guglielmucci |  Nome curioso SEMInARIA sogninterra... Che cosa significa?
Marianna Fazzi | SEMInARIA sogninterra è potere all’immaginazione per quelle persone che hanno il coraggio di costruire castelli in aria con i piedi ben piantati a terra e l’attitudine alla condivisione.  

N.G. | Com'è nata l’idea del Festival?
M.F. | In un certo senso è stato un progetto su committenza che, assieme alle altre curatrici Isabella Indolfi e Giulia Magliozzi, ho accettato con entusiasmo. Maranola è un antico borgo medioevale attorno a cui gravitano artisti, musicisti e professionisti della cultura e dove le persone sono genuine, accoglienti e allo stesso tempo propositive. Da qui l’idea di creare un Festival d’Arte Contemporanea che restituisse, prima di tutto a loro, attraverso la meraviglia e lo stupore dell’esperienza estetica, una zona di Maranola sconosciuta e magica.



Carlo De Meo, Ve lo vedete - Foto di Andrea De Meo

N.G. | Cosa significa organizzare un evento legato all’arte contemporanea in luoghi già carichi di storia e spesso, come nel vostro caso, appartenenti a privati cittadini?
M.F. | All’inizio è stata una sfida, perché ha significato ragionare in spazi protetti da regole non scritte ma severissime, e che quindi hanno spesso restrizioni tecniche tali da porre l'interessante sfida di trovare nuove soluzioni installative. Così è stato anche per gli artisti che hanno afferrato la possibilità di confrontarsi con spazi più vivi e dinamici, cercando di andare incontro agli abitanti, dialogando con loro, affezionandosi e facendoli interagire con le proprie opere.



Giacomo Lion, Caelum - Foto di Andrea De Meo

N.G. | Come vi siete orientate nell’individuazione degli artisti?
M.F. Abbiamo selezionato gli artisti, provenienti da diverse discipline, invitandoli ad esplorare criticamente e operativamente la dimensione fisica e sociale del Moricone, l’unica zona di Maranola a non essere mai stata toccata dalle altre manifestazioni. Il tema del sogno ci ha dato poi la possibilità di individuare artisti che lavorassero attraverso interventi di appropriazione spontanea dello spazio che oscillano tra l’installazione temporanea e l’evento, con le performance e la musica, presente in diversi momenti e in diversi punti del percorso. Tutti gli artisti sono stati invitati a trascorrere un periodo, seppur breve, di residenza a Maranola. Durante questi giorni si è innescata in loro una sorta di “soggettività antropologica”, attraverso cui hanno compiuto osservazioni sulle persone e sui luoghi metabolizzandoli ognuno con la propria interiorità. In questo modo gli artisti sono divenuti il tramite di esperienze di altri, e il loro lavoro una metafora di quella relazione.

N.G. | In che modo si è sviluppato il progetto espositivo e quali criteri sono stati adottati per rendere il senso dell’attraversamento?
M.F. | Sin dall’inizio abbiamo creduto che tutto il percorso espositivo dovesse essere pensato come un’esperienza organica in cui i visitatori potessero muoversi liberamente entrando ed uscendo dalle case ed i giardini che sono stati messi a disposizione dagli abitanti. Ogni installazione, come tappa di un viaggio senza una meta ha funzionato come un’ulteriore porta spazio/temporale da varcare per cominciare un nuovo viaggio immaginifico.



Christian Ghisellini, Janara - Foto di Andrea De Meo

N.G. | Come hanno risposto gli artisti all’invito a lavorare sul sogno come forma di conoscenza e riscrittura del mondo?
M.F. |  La maggior parte degli artisti ha creato interventi site specific, altri hanno partecipato ripensando opere che hanno aggiunto un tassello importante al vissuto esperienziale dei visitatori. C’è stato chi, prendendo in prestito elementi naturali, ha innestato storie e chi ha preferito rielaborarne fra quelle appartenenti al luogo restituendogli nuova vita. Alcuni hanno giocato sul linguaggio e l’ambiguità dell’apparenza creando momenti di fascinazione mentre altri hanno costruito architetture leggere ed evanescenti su pietre pesanti e torri antiche. Luoghi svaniti, come sogni, al termine del Festival ma in grado di trattenere e rilasciare lentamente le energie catturate.



Daniele Spanò, Forgetful - Foto di Andrea De Meo

N.G. | E ora vogliamo sapere quali sono i tuoi progetti futuri...
Innanzitutto si va a Cagliari, dove partecipo con una mostra curata da AMANDA, la mia Associazione Culturale Sardinia-based, al Festival Alig’Art, portandomi dietro un pezzetto di SEMInARIA. Ci saranno, infatti, due artiste che sono state a Maranola ad agosto: Serena Piccinini e Cecilia Viganò. E poi si torna a Roma per continuare a lavorare al catalogo che sarà presto in circolazione e, ovviamente, alla prossima edizione.

SEMInARIA sogninterra è un progetto che non muore dopo l'evento. Tutto il materiale video e fotografico raccolto sarà allegato al catalogo in preparazione e di cui è possibile prenotarne una copia. Questo, sarà presentato a Novembre prima a Maranola e poi in diverse città italiane ed europee. Per informazioni: visitare il sito www.seminariasogninterra.it oppure scrivere all’indirizzo Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.

Nicoletta Guglielmucci


Hanno partecipato a SEMInARIA sogninterra: Hatem Akrout, Giovanni Albanese, Ivan Barlafante, Emanuela Bizzozzero, Daniele Catalli, Carlo De Meo, Christian Ghisellini, Giacomo Lion, Francesca Mariani e Chiara Luzi, Marco Morici, Ignazio Mortellaro, Serena Piccinini, Nick Rivera, Sonus Loci, Daniele Spanò , Cecilia Viganò.

 

Pubblica questo Articolo

Facebook Twitter Google Bookmarks RSS Feed