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Daikichi Amano, Rubenimichi e Memento...Mondo Bizzarro fa il pieno!


Daikichi Amano, Untitled (2011), Courtesy Galleria Mondo Bizzarro

Anche questa volta Mondo Bizzarro Gallery propone degli artisti talentuosi, dividendoli in sala principale e project room. Spetta a Daikichi Amano la navata centrale e, con tutto il rispetto per i suoi coinquilini, se la merita tutta.

Giapponese, classe '73, regista prima, fotografo poi, è alla sua seconda mostra nella medesima galleria, dopo la personale del 2009.

Daikichi Amano è considerato uno dei maggiori rappresentanti viventi dell'arte erotica giapponese, dopo mostri sacri come Utamaro, Hokusai, Kuniyoshi, ripropone, attraverso una personalissima ricerca l'erotismo del corpo femminile, l'attrazione, il timore, la paura e a volte addirittura la repulsione che questo genera.

«In Occidente» – scrive Gian Carlo Calza – «il nudo di ispirazione classica divenne una superba forma d’arte, ma anche un modo di osservare legittimamente corpi nudi, un’attività altrimenti considerata per secoli anticamera del peccato e della perdizione. In Giappone, invece, in mancanza della tradizione di contemplazione del corpo nudo, ma anche dell’associazione del peccato al sesso, si sviluppò una grande arte erotica legata alla produzione di artisti di valore, ma non quella del nudo come tale». 
I libri erotici giapponesi fungevano da veri e propri manuali, impiegati al contempo per informare ed eccitare. Huysmans scriveva, a proposito de Il sogno della moglie del pescatore di Hokusai, che era impossibile dire con certezza se la donna nel quadro fosse all’apice del piacere fisico o vicina ad esalare il suo ultimo respiro, o tutte e due le ipotesi. Ed è proprio questo un particolare interessante dell’arte erotica giapponese, così come della pornografia, mantenendo intatto il legame con la tradizione della stampa erotica giapponese di Hokusai, di cui si considera erede, Daikichi Amano ne perpetua la dedizione maniacale al lavoro, dalla cura nella realizzazione dei set fotografici, al make-up e gli effetti speciali per poi scattare un numero incredibile di foto per ogni soggetto alla ricerca della perfezione. Nelle opere #8 (2010) e #14 (2010) è emblematico il richiamo allo stesso animale dell'opera di Hokusai, che crea un tutt'uno con il corpo femminile. Le scenografie sono costruite per dare il più possibile l’idea che il fatto stia realmente accadendo; oltre a curare in modo particolare l’ambientazione anche la figura delle modelle è pensata nei minimi dettagli, dal make-up ai costumi alla gestualità e il tutto confluisce in un circolo di perfezione quasi maniacale. Come egli stesso afferma: “Non buttiamo mai via pesci, rane e crostacei che abbiamo utilizzato negli scatti fotografici. Se possono ancora essere mangiati, finiscono il loro ciclo vitale sul piatto delle modelle e dei miei collaboratori. Un pasto finale come rito, un tributo alle creature che hanno contribuito al lavoro, omaggiandole facendole diventare parte del nostro corpo. Così si chiude il cerchio”.


Rubenimichi, Certum Est (2011), Courtesy Galleria Mondo Bizzarro

La vita e la morte, il mondo umano e il mondo animale, sono le stesse dicotomie presenti nelle opere di Rubenimichi, tre artisti spagnoli attivi dal 1996. Ruben, Michi e Luisjo sono degli eccellenti rappresentanti del Pop Surrealismo iberico, che hanno scelto di eclissare le proprie identità in nome del collettivo, quindi, come Cerbero, formano un'unica creatura.  L'artista crea delle ambientazioni surreali con moltissimi riferimenti sia alla pittura di genere, che all'iconografia cristiana, reinterpretandole ovviamente attraverso il suo occhio, il "realismo magico", e invita lo spettatore a perdersi nei raffinati e certosini particolari del suo lavoro.


Giorgio Rubbio (2011), courtesy Mondo Bizzarro



Ester Grossi, Plus Ultra n.8 (2011), courtesy Mondo Bizzarro

 

Ma non finisce qui: nello spazio "Ibrida" (circa 10 passi di distanza dalla galleria), trova la collettiva "Memento. Tra memoria e monito" a cura di Valeria Arnaldi, che riunisce le opere di Massimo Attardi, Lidia Bachis, Ester Grossi, Giorgio Rubbio. Viene chiesto agli artisti di interpretare il tema della memoria, non come semplice ricordo ma anche come presa di coscienza, monito e denuncia, per costruire o ricostruire un proprio "poi".

Chiara Ciucci Giuliani



Daikichi Amano - New Works
a cura di Andrea Oppenheimer

Rubenimichi - Humano-Animal
a cura di Luisa Montalto

MEMENTO.Tra memoria e monito
Artisti: Massimo Attardi, Lidia Bachis, Ester Grossi, Giogio Rubbio

a cura di Valeria Arnaldi
dal 10 settembre al 5 ottobre 2011

Mondo Bizzarro Gallery, via Reggio Emilia 32 c/d - Roma
www.mondobizzarrogallery.com


 

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