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Editoriale | Ottobre 2011


Maurizio Montagna, Billboards: st_a 672, 2007

Maurizio Montagna (Milano, 1964). Dopo studi di pittura e disegno, frequenta il corso di Grafica Pubblicitaria presso l'Istituto Europeo di Design. A partire dai primi anni Ottanta approfondisce affronta i primi studi di fotografia. In occasione dei Rencontres Internationales de la Photographie d'Arles in Francia, vince il premio Laureate 1999 de la Galerie d'Essai. Del 2005 è il Premio Fotografia Italiana, selezionato al Premio d'Arte Contemporanea istituito dalla Galleria Fotografia Italiana di Milano e nel 2009 viene selezionato per il premio arti visive presso il MAGA di Gallarate. Ha al suo attivo numerose partecipazioni a mostre collettive e personali, tra le quali alla Triennale di Milano, museo dell'Ara Pacis di Roma, Paris Photo 2007, e White box di New york, varie  pubblicazioni italiane ed estere hanno pubblicato i suoi lavori, tiene docenze, seminari e collaborazioni con università e scuole di fotografia.
www.billboards.it


Sono 10. Dieci anni di Fotografia - Festival Internazionale di Roma. E sono 7. Sette edizioni di Fotoleggendo. Il bimestre settembre/ottobre a Roma, per chi ama la fotografia, è un bimestre felice.
Non solo per l'ampio ventaglio di esposizioni e mostre ma, anche e forse soprattutto, per tenere viva una riflessione sulla fotografia, riflessione non sempre-purtroppo-cosi presente in territorio italiano.

Il proliferare di incontri, conferenze, presentazioni editoriali, workshop, proiezioni e letture di portfolio permette di allargare il bacino di 'utenti' in un mondo troppo spesso (e ancora una volta oserei dire purtroppo) autoreferenziale.

Capita di sentire qualche lamentela circa il non essere riusciti a fare di queste due manifestazioni un evento unico, o sviluppare una qualche collaborazione che, a detta di alcuni, potrebbe essere un spinta a rendere ancora più interessante e 'importante' lo scenario espositivo. Una sorta di kermesse sotto un titolo e un progettualità comune.

Indubbiamente le differenze di approccio tra le due manifestazioni si vedono e si sentono.

Ma questo è davvero un limite? Il territorio della fotografia è caleidoscopico. Non esiste un unico approccio alla fotografia. Non esiste un unico modo di raccontare storie. E non esiste un' unica manifestazione che possa mostrarci tutto. E dunque, alla fine, forse è meglio così, forse è meglio muoversi sul terreno del confronto. Perché il confronto, quando è costruttivo, è sempre una buona cosa.

Beh, l'avrete capito che il nostro numero di questo mese è dedicato allo scrivere con la luce.
Giacomelli diceva: «La fotografia è una cosa semplice. A condizione di avere qualcosa da dire».

Ecco, noi abbiamo provato ad andare a vedere cosa ci hanno detto, come ce l'hanno detto e chi ce lo ha detto.
Siamo perciò andati a visitare lo Spazio MuGa+Merzbau, la Mondrian Suite, il Palazzo Maffei Marescotti, la Galleria del Cortile, la Galleria Doozo, l'ISA e The gallery Apart. Abbiamo poi chiacchierato con il fotografo Maurizio Montagna che ci ha rilasciato un'intervista mentre la rubrica Reflexioni si è occupata di un progetto fotografico riguardante il nostro bel paese.

Buona lettura.


Valeria De Berardinis

 

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