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Renzogallo ruspante

Una galleria, tre opere: pochi metri quadrati possono bastare per esprimere il pensiero di un artista, attraverso un numero di lavori che per contarli bastano le dita – e nemmeno tutte – di una mano. Lo spazio in questione è la galleria Del Prete, in via di Monserrato, mentre l'autore è Renzogallo, romano, classe '43: la sua mostra personale, intitolata “Diario” e curata da Aldo Iori, si inserisce a pieno titolo fra quegli episodi felici che la Roma delle gallerie non sempre riesce a regalare. Dicevamo tre sole opere: la prima, “Diario”, occupa per intero la sala d'ingresso, quella più grande. Si tratta di un vaso di grande dimensioni (un orcio, il termine appropriato) ingabbiato all'interno di una struttura metallica. A una prima occhiata si direbbe che il vaso sia fatto di un qualche materiale argilloso, ma è il colore, un bianco intenso, a suscitare dubbi: avvicinandosi alla gabbia ci si pụ coś accorgere che l'orcio è formato dalla stratificazione di infiniti pezzetti di carta, pazientemente assemblati. Dunque, un vaso enorme e “monumentale” costituito da un materiale precario, deperibile, quasi per eccellenza leggero. Il contrasto è forte, e l'idea di fragilità è accentuata dalla struttura metallica che contiene la scultura: non semplice protezione del vaso, ma anche invito (o meglio: obbligo) a mantenere una distanza contemplativa dall'oggetto. In genere non amo le “distanze di sicurezza” dalle opere; tuttavia l'espediente della gabbia metallica, nonostante sia forse un po' didascalico, è funzionale ad esprimere l'idea di “protezione”. Insomma, se questa è l'intenzione dell'artista, appare ben chiara. “Diario” risulta coś un intervento di grande qualità, forza poetica, nonché un inno alla manualità e alla ripetizione del gesto (faccio fatica a pensare quante volte Renzogallo, pezzetto dopo pezzetto di carta, abbia compiuto lo stesso movimento per comporre la sua opera). Il secondo lavoro esposto si intitola “Ma” ed è articolato in una serie di elementi dal forte andamento verticale, appesi alla parete che collega la sala d'ingresso a quella più interna, l'ultima. Sono sette pezzi, apparentemente ottenuti attraverso materiali di recupero, ma non privi di tratti distintivi: un colore rosso intenso conferisce agli elementi una certa “personalità” cromatica, coś come si possono percepire, pur nella serialità dei pezzi, delle sensibili differenze date da una lavorazione ad hoc per ogni elemento con smalti, acrilici, raso e ottone. “Bersaglio: Paesaggio con luna” è l'ultima opera esposta: stavolta Renzogallo sceglie di utilizzare il medium pittorico e lo fa con un intervento caratterizzato da grande equilibrio compositivo. Il paesaggio lunare ricorda a tratti Klee, ma senza il vigore delle sue griglie e linee di forza; i toni sono smorzati, i ritmi tendono ad una placida quiete.  L'idea della ripetitività appare il filo conduttore capace di unire i tre lavori presenti: ripetitività del gesto che crea (in “Diario”), ripetitività in serie dell'oggetto artistico, ripetitività (o ripetizione o, ancor meglio, citazione) di un topos ampiamente sfruttato nella storia dell'arte (il paesaggio con luna) che diviene occasione per un esercizio quasi meditativo. Un modo per affermare come, anche nel quotidiano “replay” della vita, si possa insinuare la “differenza” in grado di rendere unica ogni nostra azione. Renzogallo, attraverso il suo “minimalismo poetico”, ci dice che a volte basta poco per esprimere pensieri e tensioni; i riferimenti e i “debiti” sono velatamente accennati, rendendo il lavoro dell'artista personalizzato e, forse, fonte d'ispirazione per altri (alcuni artisti della Nuova Scuola Romana sembrano attingere non poco dalle sue opere). Il fare arte di Renzogallo ha un sapore antico, ma non classico; nelle sue opere c'è una presenza primordiale, fatta di forme e riferimenti che sembrano non aver tempo. Tre diverse opere che, con linguaggi diversi, invitano a un unico sentimento di contemplazione.

Saverio Verini


Diario - Renzogallo

a cura di Aldo Iori

dal 22 ottobre 2009 al 23 gennaio 2010

Galleria Maria Grazia Del Prete, Via Monserrato 21 - Roma

www.galleriadelprete.com

 

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