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Disegno e Design- Brevetti e creatività italiani

È qualche tempo che le esposizioni temporanee dell'Ara Pacis portano avanti la linea di interesse per l'architettura e il design contemporanei: Prouvé, Munari, Mendini...Da novembre a gennaio 2010 è il turno della mostra 'Disegno e design- Brevetti e creatività italiani'organizzata per conto della Fondazione Valore Italia . Quante volte, spesso a sproposito, si è tirata fuori la formula del 'Made in Italy' come bastasse a giustificare da sola la qualità della produzione industriale, ma anche gastronomica, manuffaturiera nostrana?  Forse un po' troppe, visti anche i tempi bui per le vendite e la crisi economica. L'intenzione di questa esposizione - fortunatamente per noi - è un po' più originale e si propone  di gettare un doppio sguardo sul design e la creatività italiani. Il punto di partenza è il brevetto, la fase progettuale vera e propria che precede la realizzazione dell'oggetto. La curatrice Alessandra Maria Sette ha studiato ampiamente e raccolto dall' Archivio Centrale dello Stato e dall'Ufficio Italiano Brevetti una quantità impressionante di modelli di invenzioni, documenti preziosi e inediti, magari non tutti propriamente geniali ( vedi il poggiagomiti per dormire in treno!),  ma comunque  testimonianze della genesi di un' idea, che solo in un secondo momento diventa forma - oggetto ed entra nelle nostre vite, nelle case e negli uffici e di cui, generalmente, si continua ad ignorare l'origine. L'importanza che il brevetto e i titoli di proprietà industriale hanno per lo sviluppo della società, richiede che essi diventino, alla fine del periodo di protezione che li rende esclusività dello sfruttamento economico, un patrimonio della collettività. Altro motivo di interesse è la ricostruzione che si pụ fare, attraverso questi documenti, della storia del costume e dei gusti degli italiani, nonché delle varie fasi storiche, politiche ed economiche vissute dal nostro Paese. Ad esempio, negli anni dei due conflitti mondiali, c’è un gran numero di brevetti relativi ad attrezzature di guerra, equipaggiamenti, mobili smontabili e da campo, insomma una serie di oggetti necessari in quella contingenza storica. Finito il periodo bellico, la società civile recupera una certa tranquillità, di conseguenza anche le esigenze cambiano. Ed ecco che il design moderno irrompe sulla scena in maniera rivoluzionaria ed in tanti modi diversi. Il percorso espositivo, che non si rivolge ad un pubblico di specialisti, segue una divisione per settori -complementi d'arredo, moda, alimenti, trasporti, veicoli, arredamento- e dedica una sezione all'invenzione del polipropilene isotattico, ovvero la plastica, inventato da Giulio Natta nel 1954, materiale che ha rivoluzionato il mondo della produzione industriale e che ha valso al suo inventore il Premio Nobel per la Chimica. Lo scenario diventa alla fine domestico,  ci sono oggetti più o meno noti, ma tutti sentiti come familiari:  la Moka Bialetti, la Vespa, la bottiglia del Campari soda di Depero, le confezioni della pasta Barilla, la macchina da cucire Mirella, la colla Coccoina, il packaging pensato da Munari per Lagostina, la matita dalla doppia punta blu e rossa,  la tanica della benzina, il teleindicatore alfanumerico dei binari ferroviari: il design è onnipresente e la creatività rimane un elemento di traino per molti settori economici.  Al di là del 'Made in Italy',  il design italiano, in particolare,  sembra aver mantenuto nel corso degli anni, una coerenza di linee e sintesi progettuale e, probabilmente, è cị a renderlo conosciuto e riconoscibile.  Speriamo solo che la linfa del design e della creatività della produzione italiana continui a sorprendere e a farsi sentire da tutti, evitando il giogo relativamente elitario e sterile dello status symbol.

Nicoletta Guglielmucci


 

Disegno e Design - Brevetti e creatività italiani

a cura di Alessandra Maria Sette

dal 5 Novembre 2009 al 31 Gennaio 2010

Museo dell'Ara Pacis, Lungotevere in Augusta - Roma

www.disegnoedesign.it

 

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