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I fratelli Duchamp alla mostra Avanguardiavanguardie - parte II

“Macinino da caffè” era il nome, in slang militare, delle mitragliatrici che venivano fornite alla fanteria francese, coś ingombranti che non venivano quasi mai usate, fabbricate proprio in un arsenale di Puteaux. E un vero macinino da caffè faceva parte dell’equipaggiamento dei soldati, perché si potessero preparare la bevanda. Marcel fa dono a Raymond di un dipinto che riconosce i loro diversi ideali; Raymond credeva nei principi nazionalisti al punto da offrirsi volontario per la guerra. E, contratto il tifo al fronte, non sarebbe tornato. Nel 1914, a scoppio della guerra imminente, Marcel assembla quella che oggi gli storici dell’arte chiamano “La Scatola del 1914”, in cinque esemplari che regala agli amici. La scatola contiene dei testi che parlano della situazione mondiale, uno dei quali,  Éloignement   (“presa di distanza”, “avversione”) denuncia la questione delle uniformi francesi, poco adatte a difendere dalle ferite, cosa contro cui molti avevano protestato. Tanto, commenta ironico Duchamp, se un corpo umano salta in aria fatto a pezzi lo si pụ rimettere insieme “télephoniquement’, grazie alla tecnologia (cosa ovviamente impossibile). E questo testo amaro ci riporta a  La strada Giura -Parigi  , di due anni prima. Ĺ, l’esperienza del viaggio diventa nella ricostruzione dell’artista il sogno di un processo che possa sintetizzare il potenziale umano e i sistemi meccanici in un unico insieme funzionante; il terreno, la strada, la macchina e i suoi tre occupanti confluiscono in un’unica dimensione fuori dallo spazio e dal tempo, descritta nei termini aggressivi di una conquista. Coś come farà  Éloignement   due anni dopo,  La strada Giura-Parigi   tratta il tema delle unità disperse: ma se in  Éloignement   avremo pezzi di corpi sparpagliati, qui si parla di “5 nudi” dispersi metodicamente, in corrispondenza di punti precisi: “la macchina dai 5 cuori”. In questa fantasia Duchamp inserisce il “Fanciullo Faro”, una figura definita “simile al Gesù dei primitivi”, descritta come “una cometa”, con la coda in avanti che […] assorbe la strada sbriciolandola”. Il Fanciullo Faro  è un riferimento al rapporto fra l’esercito e la Chiesa Cattolica. L’identità cattolica militare francese si riconosceva nella società del Sacro Cuore avente la propria espressione fisica nella basilica del Sacré Coeur, in Montmartre – di qui la “macchina dai 5 cuori”. Sul soffitto della basilica, un mosaico dell’artista Luc Olivier Merson comprende, sotto le immagini della Trinità e dei Santi di Francia, un fregio raffigurante due generali francesi che nel 1870, nella Battaglia di Loigny, indossarono il blasone del Sacro Cuore sulle uniformi. Nel fregio compaiono le razze colonizzate, in atteggiamenti di sottomissione piena di gratitudine verso i generali; il titolo dato comunemente al fregio è  L’omaggio dei continenti  . Il Fanciullo Faro (il cui nome francese, “Enfant Phare”, presenta una forte assonanza con il termine militare “fanfare”, la fanfara), questa figura “simile a Gesù”, sta a rappresentare il ruolo avuto dalla Chiesa Cattolica nel giustificare moralmente le conquiste coloniali. Il rapporto fra Chiesa ed esercito era stato evidente nel 1894 con la persecuzione antisemita contro Dreyfus, uno scandalo di cui ancora si parlava con sdegno negli anni dell’adolescenza di Marcel, iniziando a farlo riflettere e causando il suo progressivo allontanamento disgustato ( éloignement  ) dalla mentalità dell’esercito. Dunque, al secondo piano della mostra  Avanguardiavanguardie  , il dipinto di Jacques Villon  Soldati in marcia  , di appassionato soggetto militare, si pone idealmente al centro di una linea che collega le opere dei tre fratelli. Ad un estremo c’è lo straordinario  Nudo che scende le scale  , inaccettabile ad occhi nazionalisti. E all’altro c’è la più importante scultura cubista,  Il grande cavallo  , opera anch’essa di sapore bellico (è raffigurato ‘l’animale delle battaglie’ per eccellenza), dove Raymond paga pegno al  Nudo   di Marcel (non solo nel tema del movimento, ma anche nel modo di rileggere completamente un soggetto ‘classico’) due anni dopo aver contribuito a respingerlo.

Maurizia Paolucci


Futurismo. Avanguardiavanguardie

a cura di Didier Ottanger

dal 20 febbraio al 24 maggio 2009

Scuderie del Quirinale, Via XXIV Maggio 16 - Roma

www.scuderiequirinale.it

 

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