L’artista malese (romano d’adozione) H.H.Lim sbarca con una personale negli eleganti spazi della Galleria De Crescenzo & Viesti, fino al 26 giugno 2009. Nell’opera che dà il titolo alla mostra, SimSim Salabim, i bombardamenti reali e mediatici, la crisi economica mondiale, paure e speranze, sono attraversati per frammenti e citazioni. Scrive bene Bonita Oliva nel catalogo edito per l’occasione: davanti all’ormai irreversibile de-realizzazione degli eventi traumatici appare più “onesta” e “reale” una forma di rappresentazione come quella di H.H.Lim. Due aerei da combattimento sorvolano uno sfondo denso e lucido come il petrolio, e decine di missili in caduta libera puntano dritto verso il “reale”. Compaiono alcune frasi: Dopo la grande paura, lo stupore per il miracolo ; 18 novembre 2008 (data di elezione di Obama e di inizio opera dell’artista); 9999K (la purezza dell’oro, in relazione ala crisi economica), Modestamente (dalla comicità amara di Toṭ); Apocalypse (da uno dei film più intensi e spietati sulla guerra in Vietnam). SimSim Salabim : potenza magica delle parola, capace di rappresentare la speranza di cambiare con facilità tutte le paure e le crisi della contemporaneità. Ma le parole per H.H.Lim possono anche essere entità estranianti, estetiche, come ben spiega in un’intervista di qualche anno fa:"…penso all'idea di scrittura di Leonardo da Vinci che scriveva al contrario, il fascino è nell'estraniare la lettera dal suo significato, farne un doppio estetico, pure immagini, senza prescindere dal significato". Ed infatti tutte le frasi e le citazioni presenti nei lavori in mostra sono inverse, riflesse; in opere come Le coccole… , 85 calorie… e Bla Bla Bla… l’intenso legame estetico tra parola e immagine (di squisito sapore orientale) è ancora più forte, dovuto anche all’uso di una tecnica mista dove la resina rende ogni superficie omogenea e lucida, di grande impatto visivo. In What a Wonderful Word o Politico le frasi rovesciate accompagnano un’altra forma di comunicazione: quella gestuale dei sordomuti; le urgenze comunicative, dalla più globale alla più intima, e la loro impossibilità di traduzioni definitive, sono alla base delle riflessioni di Lim. Con un ottimismo di fondo: quello verso le potenzialità che l’arte ha di attraversare con poesia certe zone “franche” ed intransitive della realtà.
Valentina Fiore
SimSim Salabim - H.H. Lim
dal 23 aprile al 26 giugno 2009
Galleria d’arte contemporanea De Crescenzo & Viesti, Via del Corso 42 - Roma