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Intervista a Raffaele Gavarro - direttore artistico di ArtO'

ArtO'_ ARTFAIR IN OPEN CITY. 2/5 Aprile 2009. Conclusa la seconda esperienza della Fiera Internazionale d'Arte Contemporanea al Palazzo dei Congressi dell'Eur, abbiamo rivolto alcune domande al neo direttore artistico Raffaele Gavarro, cercando di indagare sulle difficoltà organizzative e di scoprire nuovi propositi per la prossima edizione.

DOMANDA:  La fiera si è conclusa da qualche giorno: un primo bilancio?

RISPOSTA: Direi senza dubbio positivo. C’è stata molta attenzione verso ArtO’, sia verso le proposte delle gallerie, che verso il programma di talks ed incontri che abbiamo organizzato. Il pubblico è stato attento, incuriosito, ha acquistato e partecipato ad ArtO’, interpretando al meglio lo spirito dell’evento, che voleva tenere insieme il mercato delle opere e quello delle idee.

D:  ArtO’ è stata la sua prima esperienza come direttore artistico di una fiera d’arte contemporanea, quali sono state le maggiori difficoltà nell’organizzazione e come ha reputato la risposta da parte delle Istituzioni?

R: Per la verità avevo già diretto V_ Venice Videoart Fair a Venezia nel 2006 e nel 2007, ma per grandezza e impegno non c’è paragone tra le due fiere. ArtO’ è stato il risultato di un lavoro organizzativo molto complesso, che ha visto al lavoro uno staff piuttosto grande e diversificato nelle professionalità necessarie. La cosa notevole è che tutto ha funzionato alla perfezione. Per quanto riguarda le istituzioni devo dire che le nostre richieste si sono fermate al patrocinio morale della fiera. Cosa che ci è stata naturalmente accordata. L’assessore Umberto Croppi ha visitato la fiera durante il vernissage, e i suoi commenti sono stati lusinghieri. Vedremo il prossimo anno se  ci sarà l’opportunità di stabilire collaborazioni mirate su alcuni aspetti della fiera.

D:  La scelta di una sede non centrale, Palazzo dei Congressi all’Eur, secondo quali criteri è stata fatta? Rientra nella volontà di “aprire” ed esplorare la città di Roma (come suggerisce il titolo), permettendo a panorami contemporanei di oltrepassare i circuiti storici e centrali?

R: Personalmente amo molto l’Eur, e il Palazzo dei Congressi è un capolavoro dell’architettura razionalista. Lavorare dentro quest’edificio è un privilegio. Ma non è secondario il fatto che gli spazi del Palazzo siano ideali per allestire una fiera e che la situazione logistica per arrivare all’Eur sia estremamente comoda. C’è la metro, ampi e comodi parcheggi. Abbiamo istituito un servizio navette da Piazza Venezia, che ha funzionato perfettamente. La sede di ArtO’ è stata sicuramente una delle chiavi del suo successo.

D:  Come considera questa duplicità di Fiere? Ha visitato le sedi di THE ROAD TO CONTEMPORARY ART e quali impressioni ha avuto? Venerd́ 3 Aprile, Roberto Casiraghi è venuto ad ArtO’, avete avuto uno scambio di opinioni?

R: Come ho già avuto modo di dire in più occasioni, ritengo la presenza delle due fiere più una ricchezza per la città che un problema. Altre città del mondo come Parigi, Berlino, Londra, New York, Miami, ne contano diverse contemporaneamente. Non mi pare che sia un problema, anzi, e credo che Roma sia l’unica città italiana a potersi permettere questa analoga presenza di più eventi. Ho incontrato Roberto Casiraghi nella mia fiera e sono andato a visitare The Road domenica nel primo pomeriggio. Abbiamo avuto uno scambio di opinioni, e credo che con più calma nei prossimi mesi, avremo ancora modo di parlare.

D:  Ritiene che le fiere, le notti bianche dell’arte e i festival, possano incidere significativamente nell’avvicinamento tra l’arte contemporanea e il grande pubblico? E quanto siano eventi comunque indirizzati agli addetti ai lavori?

R: Assolutamente si. Fiere, festival e quant’altro, hanno il pregio di attirare un pubblico non solo di addetti ai lavori, ma anche di curiosi, o spesso di persone che magari non vanno nelle gallerie e nei musei, ma che di fronte all’unicità dell’evento si lasciano coinvolgere. Questi eventi diventano coś il primo passo per molti verso l’arte e la cultura contemporanea.

D:  Ultima domanda: qualche indiscrezione per la prossima edizione di ArtO'?

R: ArtO’ del prossimo anno vedrà un potenziamento di molti aspetti, una  maggiore focalizzazione sulle gallerie che trattano arte emergente. Occuperemo anche il piano superiore del Palazzo con una scelta di gallerie dedicate al design d’autore. Lavoreremo anche sull’esterno del Palazzo coinvolgendo maggiormente alcune zone dell’Eur con interventi site specific di artisti che lavorano con le nuove tecnologie. Entro brevissimo saremo di nuovo al lavoro.

Claudia Cavalieri e Valentina Fiore


ArtO' - Artfair in Opern City

a cura di Raffaele Gavarro (direttore artistico) e Yasmin Gebel (direttore organizzativo)

dal 3 al 5 aprile 2009

Palazzo dei Congressi

www.art-o.org

 

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