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Natalie Shau. Venenum et medicamentum

Natalie Shau, ventitre anni, lituana. La Dorothy Circus Gallery, spazio romano ‘sui generis’ dedicato alla stravagante corrente lowbrow  , ospita la personale della giovane artista.  Venenum et medicamentum   è un viaggio inatteso dentro ‘il favoloso mondo di Natalie Shau’, attraverso la visione di otto immagini ‘velenose’ contrapposte ad altrettante ‘medicamentose’.  Una riflessione personalissima sull’esistenza prende forma dall’accostamento di queste immagini sacro/profane ad una legge fisica, citata nel comunicato stampa, che, oggi più che mai, sembra governare il nostro mondo: “Ad ogni azione corrisponde sempre una reazione uguale e contraria”(Isaac Newton, 1686). Un tema sicuramente già sentito quello della natura e del suo doppio, ripreso dalla Shau e rivisitato in chiave pop-surrealista, grazie alla sua straordinaria abilità nella manipolazione delle immagini digitali, mescolate con elementi 3D. Sedici personaggi femminili, giovanissime e provocanti lolite VERSUS  dark ladies   in veste sadomaso, sono posti in relazione a realtà diverse e stra-ordinarie, scandendo le tappe di un percorso interiore di crescita ed autocoscienza, vissuto dall’artista in prima persona ma comune ad ogni donna. Scenari onirico-fiabeschi tinti di rosa si contrappongono ad ambienti macabri e grotteschi; gesti di spensierata ed ingenua curiosità, si alternano ad azioni autolesioniste. Il linguaggio è figurato e di impatto, in linea con le tendenze  lowbrow   (ossia ‘di basso spessore culturale’), a cui la Shau peṛ aggiunge sempre ‘segni particolari’, non sempre facili da rintracciare, presi in prestito dalla letteratura e dalla storia dell’arte Il Surrealismo onirico diventa un enorme cilindro da cui estrarre veleni ed antidoti: cadaveri animati stile Tim Burton trasportati da  mini pony   mutanti in uccelli ; un’algida  Alice   che, con frustino alla mano, tiene in scacco lo  Stregatto  ; un’inquietante  gotic lady  , tra teschi e rose rosse, pubblicizza  Laudanum  , una nuova bevanda dagli strabilianti effetti analgesici; infine un’ Olympia   contemporanea (s)vende il suo cuore al miglior offerente, in cambio di un elisir di lunga vita: ‘la Vanità non ha bisogno di un cuore’, coś recita il titolo dell’opera.  Tutto questo ed altro ancora rappresenta il mondo visionario di Natalie Shau, artista capace di colloquiare con le giovanissime generazioni attraverso linguaggi condivisi, ma forse meno esperta nel farsi comprendere proprio da tutti, come il genere  lowbrow   richiederebbe. Piccola nota che non vuole assolutamente oscurare un talento, ma soltanto puntualizzare la ricchezza e la complessità di significati, rimandi e citazioni, messi in gioco da questa serie di dipinti digitali.

Marta Brunori


Venenum Et Medicamentum (solo show)

dal 14 marzo al 25 aprile 2009

Dorothy Circus Gallery, via Nuoro 17 - Roma

wwww.dorothycircusgallery.com

 

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