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Rosso + Nero

Tra le tante (spesso retoriche) celebrazioni per il centenario futurista questa mostra torinese appare un originale spunto di riflessione. Il punto di partenza è chiaramente politico, “tasto dolente” per il futurismo: ma spesso si dimentica (o ignora) l’intricata trama di rapporti e spinte innovatrici che hanno alimentato l’avanguardia futurista, al di là di ogni banalizzazione. 1922:  l’Istituto di Cultura Proletaria pubblica a Torino, città operaia per antonomasia, il libretto (inedito)  1+1+1=1 Dinamite. Poesie proletarie. Rosso+Nero  , ad opera di anonimi autori tra cui Fillia, che insieme ad altri fonderà l’anno successivo i Sindacati Artistici Futuristi. Rosso  e   Nero, a testimoniare un’origine dell’avanguardia non solo nazionalista e guerrafondaia ma anche sindacalista, socialista, anarchica. La prima parte della mostra documenta questa realtà attraverso una significativa selezione di materiale, come  Il futurismo non pụ essere nazionalista   del socialista Remondino, od il catalogo dell’ Esposizione Futurista Internazionale  , mostra tenutasi al Salone Winter Club di Torino nel 1922. In questo periodo Marinetti si è allontanato dal fascismo e l’apertura ideologica e politica del futurismo è massima; la mostra del ‘22, itinerante, accoglie molti favori tra cui quelli di Gramsci, che la segnalerà più volte sulla sua rivista “L’Ordine Nuovo”. Presenti anche opere di Ugo Pozzo, fondatore nel 1923 del Gruppo Futurista di Torino insieme a Fillia e Bracci, alternate ad una documentazione cartacea  che testimonia la sua diretta ed intensa partecipazione all’avanguardia futurista. Un’utile e facile strumento per approfondire gran parte del materiale esposto è il catalogo edito per l’occasione sotto forma di giornale,  AfterVille. Rosso+Nero  , avanguardistico sia nel design che nel prezzo (solo un euro!), e contenente tra l’altro un poster realizzato appositamente per l’occasione da Pablo Echaurren. La figura del pittore domina l’intera mostra sia perché proprietario di gran parte del materiale esposto (insieme alla studiosa Claudia Salaris), sia perché vengono presentati alcuni suoi lavori, ad evidenziare l’eredità culturale del futurismo in Eucharren non solo estetica ma anche intesa come volontà di  progettare realtà politico-culturali rivoluzionarie.  Un consiglio: visitate la mostra durante il fine settimana, quando entrambi gli spazi espositivi (la Galleria Sottana e la Galleria Soprana del bellissimo complesso juvarriano di San Filippo Neri)  sono aperti al pubblico. Dal marted́ al venerd́ infatti è possibile vedere soltanto metà della mostra, la parte più storica ma forse, proprio la migliore.

Valentina Fiore


Rosso + Nero. Futurismo: per un centenario incendiario. Echaurren collezionista artista antagonista

a cura di Enzo Biffi Gentili, Luisa Perlo e Claudia Salaris

dal 20 febbraio al 5 aprile 2009

MIAAO - Museo Internazionale Arti Applicate Oggi, Torino

www.miaao.org

 

 

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