L’entropia di un sistema aumenta quando passa da uno stato ordinato ad uno disordinato. Ed è proprio su un gioco di equilibri, di leggerezze, di rotture, di cambiamenti che si costruiscono le opere di Michel François. L’artista belga presenta la sua prima personale in Italia presso la Galleria S.A.L.E.S. L’osservatore “sbatte” contro la prima opera senza neanche accorgersene, si rende conto peṛ che la porta della galleria ha qualcosa che non va… Map of Roma è incollata sulla porta a vetro della galleria, per decorare o riparare il vetro…non viene detto, ma guardando attentamente le linee che si diramano sul vetro emerge la mappa della Capitale. Entrando il visitatore non pụ seguire un percorso rettilineo, viene ogni volta “investito” dall’opera successiva. Coś, come si sposta lo spettatore le opere acquistano un’altra fisionomia, che sembrano consumare lo spazio attorno e dilatarsi, nonché muoversi. Piéces détachées è molto suggestiva. Attaccata al soffitto tramite un chiodo la struttura di segmenti metallici intervallati da magneti non è saldata a nulla e apparentemente immobile vive il suo equilibrio grazie ai magneti, appunto, che ne costellano la struttura. L’artista realizza è l’installazione, interamente pensata per lo spazio della galleria, attraverso degli sfondamenti visivi sviluppa il contrasto interno-esterno, bidimensionale-tridimensionale, vuoto-pieno e Scarabocchio ne è l’esempio: un groviglio di tubi di alluminio, un grande scarabocchio tridimensionale, che ad ogni centimetro cambia e molleggia su se stesso. La struttura si regge su una combinazione caotica di tubi, riportandoci al caos che viviamo quotidianamente a causa della frenesia del mondo contemporaneo. Temi quotidiani sono anche la crisi economica e la violenza, sembra quasi ci rincorrano, ogni giorno, e Michel François ce le ripropone con assoluta originalità nell’opera Last Edition e in Apparition d’un verre. È molto interessante che la crisi ci venga rappresentata con una candela sopra un foglio del Financial Times (Last Edition). Quando la candela si consumerà sarà molto improbabile che il foglio di giornale prenderà fuoco, coś come è probabile che nonostante tutti i periodi di crisi che l’economia attraversa questa ritroverà sempre un equilibrio. Mentre all’entrata si ha solo l’impressione che il vetro si sia rotto, alla fine del corridoio della galleria lo spettatore ha la certezza che il muro sia stato spaccato, prova i calcinacci in terra, a formare una circonferenza nella quale viene proiettato il video Apparition d’un Verre, 2008 . Un volteggiare di bicchieri, appena riconoscibili nell’oscurità della proiezione, e come colonna sonora l’infrangersi degli stessi. Anche se con molta eleganza l’artista mette in mostra la violenza. Lo spettatore non vede il gesto, non assiste alla rottura del muro o dei bicchieri, e davanti al fatto compiuto, non rimane scioccato, semplicemente stupito e divertito, ma è umorismo e non ironia. L’artista presenta con straordinaria originalità temi e condizioni del quotidiano, ma che diventano straordinarie, e grazie all’interattività che ispirano e le opere e alla quale lo spettatore è invitato il connubio arte-quotidiano ancora una volta si rigenera.
Chiara Ciucci Giuliani
MICHEL FRANCOIS
dal 16 gennaio al 14 marzo 2009
Galleria S.A.L.E.S, Via dei Querceti 4 - Roma