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Silvestro - Deeton - Capitano


G. Capitano, Monotono (2007) - G. Capitano, Aloni (2007)

 

La galleria “Il Ponte Contemporanea” presenta le opere di tre artisti diversi: le ceramiche di Franco Silvestro, le colature di colore di Christopher Deeton e le sculture di Giuseppe Capitano.  L’essenzialità degli spazi e l’atmosfera nitida rendono le opere protagoniste.  
La galleria 1 accoglie i lavori di Franco Silvestro, artista da sempre dedito alla rappresentazione di fatti di cronaca relativi alla periferia napoletana, attua ora un passaggio dal collettivo all’individuale, dando vita ad un lavoro caratterizzato da un lirismo più marcato, da una visione più interiore, attraverso sculture che non sono nient’altro che maschere che rivelano il disagio dell’uomo contemporaneo scisso tra l’essere e l’apparire. Le sculture sono realizzate con materiali, ceramica e porcellana di Capodimonte, la cui apparente resistenza cela un’invisibile fragilità. La metafora di una realtà non autentica, “mascherata” è compendiata dal disegno proiettato di un Pulcinella, maschera napoletana per eccellenza, e simbolo della stessa città, che sembra ribellarsi ad un destino si umiliazione e tormenti, mentre sullo sfondo emerge una maschera nera, simbolo di denuncia sociale.  
Le tele dell’artista statunitense Christopher Deeton, esposte nella galleria 2 sono caratterizzate da colature di colore, metafora del “liquido” scorrere del tempo. Il colore nero rappresenta le sensazioni intime e profonde, i drammi quotidiani, riversati sulla tela, a mio avviso, non in maniera casuale, ma con gesti ripetitivi, dato il simile disegno che ne deriva su tutte le tele esposte. L’opera appare dunque come un tentativo di liberazione e di distacco, ma anche un riassorbimento del dolore attraverso la speranza e la positività suggerite dalla luminosità cromatica del rosso.


Christopher Deeton, #125/#126 (2008)

Infine, le opere del romano Giuseppe Capitano si contraddistinguono per l’uso di diversi materiali, tra i quali la canapa, privilegiata dall’artista, il marmo, il legno. La scultura si caratterizza per la monocromia, annullamento delle sfumature e delle differenze: in “Monoṭno” gli ultimi due tasti di un pianoforte sono del medesimo colore a significare che la soppressione della distanza tonale. In “Aloni”, Capitano indaga il rapporto tra natura, tempo e uomo: in un contenitore marmoreo vediamo il succo di un limone (natura) spremuto (dall’uomo), mentre altri limoni, ancora intatti, sono posti in un angolo ad “attendere” (tempo). Il succo del limone, inoltre, corrodendo il marmo, ne mette in discussione la lontananza da ogni dimensione vitale: prima o poi si riassorbirà, ma  lascerà un “alone”, traccia di qualcosa che è stato, presenza di un’assenza.

Carmela Rinaldi

 


Silvestro, Deeton, Capitano
dal 5 febbraio al 28 marzo 2009
Il Ponte Contemporanea, Via di Monserrato 23 - Roma
www.ilpontecontemporanea.com

 

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