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K- lab: Fotografia e Video arte nella città primordiale

Sguardo fiero, immobile, penetrante..stiamo guardando o siamo osservati?  Non esiste un filtro che possa interrompere il dialogo che si viene a creare tra noi e gli abitanti di Keita, in Niger, esiste peṛ un medium, la macchina fotografica, che riesce a trasmetterci quella vibrazione e quel sospiro vitale con grande efficacia e naturalezza. E’ vibrazione allo stato puro, è un racconto diretto che parte dall’uomo, e genera un’interazione con l’ambiente circostante. La sintesi totale dei ritratti è data dall’eleganza e il portamento delle donne, è l’immagine esteriore della loro dignità morale, come è scritto nella presentazione.  La forza e l’essenzialità delle pose danno risalto agli abiti, accesi e vivaci: la scelta di raffigurare singoli soggetti ci pone di fronte a loro quasi invadendo la loro privacy, ma allo stesso tempo ci permette quasi di entrare nel loro ambiente, grazie anche all’equilibrato “allestimento dialogante”  che ci coinvolge, e che permette di lasciare un segno, una parola o un commento, concentrandosi non solo sull’intera mostra, ma sulla singola foto, partendo anche da un’epigrafe posta di lato, che Alessandro Tevini ha appositamente scelto con grande cura.  Il fotografo Enrico Blasi è riuscito a rappresentare donne e uomini senza filtri, riportando anche le tensioni che il soggetto ha provato prima dello scatto della macchina fotografica.  La mostra prosegue al piano superiore del museo laboratorio, dove troviamo i lavori di Cesar Meneghetti, Sam Cole e il sound design di Matthew Mountford. Video arte e video racconti, immagini che passano davanti ai nostri occhi accompagnate da una musica incalzante e allo stesso tempo soffusa (realizzata da Mountford/ Meneghetti). E’ un ambiente che ci avvolge, e ci trasporta. L’obbiettivo della mostra è moltelplice, un contenitore, che racchiude idee, culture e suggestioni che si ricompongono insieme: un laboratorio che condensa impressioni di un viaggio e il racconto di un popolo, attraverso anche interviste su temi generali e allo stesso tempo vitali: come l’acqua, la vita, la morte e l’amore.    Paesaggi fantastici che si avvicendano a volti segnati dal lavoro, colori cangianti che si evidenziano nelle ampie sfumature del deserto. Realizzazione davvero riuscita per composizione, varietà e intensità strutturale del progetto. Per approfondimenti leggi qui.

Antonio Taverna


K- lab: interacting on the reality interface

a cura di Simonetta Lux e Domenico Scudero

dal 3 al 30 dicembre 2008

MLAC - Museo Laboratorio di Arte Contemporanea, P.le Aldo Moro 5 - Roma

www.artprojectk.blogspot.com/

 

 

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