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“Voyeurs” siamo noi

Uno schiaffo alla pudore, alla morale puritana inculcataci dalla società, Kohei Yoshiyuki documenta il desiderio di sesso e vojerismo che animava la metropoli giapponese negli anni ’70.  Park è una serie di fotografie in bianco e nero scattate in tre parchi di Tokyo con una macchina 35mm con la pellicola infrarossi ed il flash: unica luce esistente. La location non è rivelata dalle immagini, sappiamo che si tratta di Tokyo solamente dalla didascalia dell’artista. Dall’immagine di corpi intrecciati ai piedi di enormi alberi e dall’assenza di luce non ci aspetteremmo mai di trovarci in una delle più grandi metropoli al mondo e in un periodo di ascesa per il Giappone.  Né la tecnica, né tanto meno le inquadrature rapiscono l’osservatore, ma apprendere che queste coppie, eterossessuali, omosessuali, menage, curiosi osservatori che a volte si trasformano in partecipanti, palesano il desiderio di sorveglianza e vojerismo, che accompagna queste “performance” all’aperto. Colpisce e trasforma l’occhio dello spettatore: in un primo momento osservatore curioso, poi spettatore di scene erotiche, voyer, infine diventa testimone di una condizione stravagante, illegale e romantica dei cittadini di Tokyo durante gli anni ‘70. L’artista documenta la voglia di guardare, di farsi guardare, di scoprirsi, di partecipare al proibito, al diverso, al nascosto.  "Prima di prendere le immagini, ho visitato i parchi per circa sei mesi senza fare scatti", ha scritto recentemente Yoshiyuki via e-mail, tramite un interprete. "Sono andato ĺ per diventare un amico dei voyeurs. Per la fotografia voyeurs avevo bisogno di essere considerato uno di loro. Ho agito come se avessi lo stesso loro interesse, in quanto voyeurs, ma sono stato dotato di una piccola macchina fotografica. La mia intenzione era quella di catturare cị che è accaduto nei parchi, coś non è stato un vero e proprio “voyeur” come il loro. Ma credo che, in un certo senso, l'atto di scattare fotografie in sé è voyeuristico in qualche modo. Coś sono potuto essere un voyeur, perché io sono un fotografo. "La serie fu presentata per la prima volta nel 1979 a Tokyo, ed è diventato subito un successo illecito. Per questa prima mostra, le foto erano gonfiate a dimensione umana, le luci della galleria spente, e ogni visitatore era munito con una pila. Yoshiyuki voleva ricostruire gli spazi bui del parco dicendo che “volevo che le persone scoprissero i corpi un centimetro alla volta”. Le stampe erano distrutte dopo la mostra, e il lavoro è sparito quasi completamente prima di riapparire in una mostra a New York nel 2007. Il lavoro dell’ artista giapponese non è molto lontano dal nostro contemporaneo. Con le nuove tecnologie, web-cam, telecamere di sorveglianza agli angoli delle banche e negozi griffati, myspace, e facebook forniscono i mezzi per spiare. Siamo ossessionati dalla vita privata della gente, prima vip, oggi delle persone comuni, per questo il voyeurismo è estremamente attuale oggi.  Kohei Yoshiyuki è nato nel 1946 in Giappone, dove attualmente vive e lavora. La serie “The Park” è stata esposta al livello internazionale, recentemente alla Biennale di Berlino nella scorsa primavera, e attualmente alla Biennale di Gwangju, Corea (fino al 9 novembre). Le sue opere sono presenti in numerosi e importanti collezioni, tra cui the MOMA, NY; the San Francisco Museum of Modern Art, San Francisco; the Museum of Fine Arts, Houston, Texas; e the Museum of Contemporary Photography, Chicago. Questa è la prima mostra di Kohei Yoshiyuki in Italia.  Per le immagini si ringrazia Kohei Yoshiyuki, Courtesy Yossi Milo Gallery, New York and Brancolini Grimaldi, Rome

Chiara Ciucci Giuliani

 


The Park - KOHEI YOSHIYUKI

dal 21 novembre 2008  all'11 gennaio 2009

Galleria Brancolini Grimaldi Arte Contemporanea, Via dei Tre orologi 6A - Roma

www.brancolinigrimaldi.com

 

 

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