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Bruno Munari: le stagioni creative

A dieci dalla sua morte e nell’occasione del centenario della sua nascita, il Museo dell’Ara Pacis in Roma dedica un’importante mostra antologica a Bruno Munari. Artista poliedrico ( scultore, pittore, illustratore, grafico, designer, con la passione per la didattica dell’infanzia), ogni sua mostra è sempre diversa “ perché è una verifica prima ancora che una celebrazione”. Accanto alle opere più note – come i progetti di allestimenti degli anni Quaranta e Cinquanta, i progetti di grafica, le collaborazioni con Einaudi, La Rinascente e Olivetti - l’esposizione sottolinea anche alcuni aspetti meno indagati dell’opera di Munari, tra cui il rapporto con il mondo dell’architettura e la sua  ininterrotta collaborazione con molte riviste dedicate alla comunicazione e all’arte. Il percorso espositivo è organizzato per aree tematiche, non segue un criterio cronologico né tipologico, mette in relazione diversi settori disciplinari normalmente distanti. “ Un metodo che segue la sua stessa scelta operativa: stare tra linguaggi diversi  cercando di comunicare e comprendere cị che gli altri non vedono”. In mostra oltre 150 oggetti, tra sculture, opere d’arte e di grafica in cui possiamo ritrovare i notissimi cartelloni pubblicitari della Campari o i progetti per Rizzoli e Zanichelli.   Inizialmente vicino al secondo futurismo, dopo aver esposto in numerose collettive del movimento se ne distacca col maturare del suo lavoro, raggiungendo coś una posizione autonoma rispetto ai movimenti artistici italiani. Ma è all’industrial Design che Munari dedica un’attenzione particolare, soprattutto a partire dal 1957, quando inizia a collaborare con la ditta Danese di Milano progettando il celebre Posacenere cubo. Nel design il suo metodo è “ togliere, togliere, togliere”, perché per togliere bene bisogna sapere cosa togliere. Per lui l’oggetto “ è la sintesi minima in grado di risolvere una serie di problemi al di fuori di ogni moda”.  Il pensiero di Munari ha trovato spazio anche nel mondo della didattica realizzando innovativi giochi e libri per l’infanzia. Parallelamente alla mostra l’Ara Pacis ospita una serie di laboratori di educazione al pensiero progettuale creativo, ideati e curati dall’associazione Bruno Munari presieduta dal figlio Alberto, un’occasione per sperimentare il Metodo Munari.

Francesco Rao


Bruno Munari

Beppe Finessi e Marco Meneguzzo, progetto di allestimento di Marco Ferreri, progetto grafico di Italo Lupi

dal 9 ottobre al 22 febbraio 2009

Museo dell’Ara Pacis, Lungotevere in Augusta - Roma

www.arapacis.it

 

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