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Franco Purini

Con l’inaugurazione del lavoro di Franco Purini: “La stanza rossa”, la fondazione Volume! da il via ad un nuovo programma espositivo dedicato all’architettura.  Infatti da quest’anno, ogni anno architetti italiani e stranieri saranno invitati a intervenire nello spazio alla “maniera volumiana”, trasformando cioè le stanze della galleria a loro piacere, demolendo o aggiungendo, creando uno spazio architettonico ogni volta rinnovato e quasi mai riconoscibile. Nei prossimi due anni il programma, dedicato al tema “MySpace.Rome”, sarà indirizzato alla creazione di spazi ideali liberi dai vincoli della funzione, regolati dalla logica interna e non da un programma d’uso, la creazione di un luogo per certi versi utopico. Per questo primo anno sono stati invitati Franco Purini e Eduardo Souto de Moura, entrambi particolarmente sensibili al tema proposto. Quello creato da Purini è un ambiente claustrofobico con una forma a spirale che prende avvio dal centro della stanza, dai due pilastri portanti dello spazio espositivo che, moltiplicandosi e ruotando su se stessi da nord a sud formano uno stretto varco che confluisce in un vano raggiungibile con difficoltà, un piccolo cuore rosso compresso, segreto. Una sorta di arduo e piccolo labirinto senza uscita, chiuso in se stesso. « una sorta di uovo aperto, materializzato a una parete curva che arriva fino al soffitto. L’uovo è un simbolo dell’universo e nello stesso tempo l’emblema della massima finitezza formale.» La sua natura straniante e misteriosa è rinforzata oltre che dalla difficoltà di fruizione anche dal color rosso delle pareti interne. Per i meno avventurosi è possibile osservare l’architettura dall’esterno mediante due aperture che si affacciano sul cuore della struttura. Affascinante e esperienzialmente forte è uno spazio che seppur ideale ed effimera non comporta , secondo Purini, l’assenza completa di una funzione, integrato allo spazio espositivo mantiene comunque lo scopo di esprimere i caratteri permanenti dello spazio della galleria. Secondo l’architetto La Stanza Rossa era già presente in Volume! occorreva solo sottrarla alla sua invisibilità per «confrontare la sua transitoria realtà fisica con il suo durevole simulacro virtuale».  L’istallazione è l’effetto di una torsione e di una traslazione, il colore rosso è generato dall’emissione di energia derivante lo spostamento e la moltiplicazione dei pilastri centrali, una sorta di «rotazione cosmica». Quest’energia, trasformata nel segno avvolgente dell’aspirale, ridefinisce la geometria del luogo, ne mutua le forme,è un’alternativa interna allo spazio di Volume!. Generalmente l’architettura di Purini è di tipo ortogonale. Solo quando l’architetto non ne pụ fare a meno inserisce il segno della curva: «Il rischio delle superfici curve –spiega l’architetto- risiede nel loro essere plasticamente troppo seducenti, al di là del valore che assumono in una composizione. Per questo è necessario che siano usate in modo “raro” e rigoroso. Come spero di aver fatto a Volume!». Un’istallazione interessante sia per il tema innovativo per la ricerca della Fondazione che per la modalità di avvio nella ricerca di Purini. Una nuova stimolante relazione tra artisti e architetti, in un luogo che non pone molta differenza tra i due, uno spazio allettante dal quale ci aspettiamo molto nei prossimi anni.

Alessia Colasanti


La stanza Rossa - Franco Purini

a cura di Marina Engel

dal 18 settembre al 18 ottobre 2008

Fondazione Volume, Via di San Francesco di Sales 86 - Roma

www.fondazionevolume.com

 

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