La dama più famosa dell’arte mondiale è più contemporanea che mai. La Monna Lisa di Leonardo Da Vinci. E’ diventata un po’ di tutti, come succede alle grande opere d’arte che valicano i secoli. Possiede peṛ quel valore aggiunto capace di renderla sempre attuale, di reinventarsi, di essere fonte di ispirazione a molti.… e lei si presta! Sorride laconica e si diverte, insieme a noi. Per questo le vogliamo tutti bene! Già, alcuni anni fa, col suo amico Duchamp si divertiva a fare la briccona camuffandosi un po’, ora qui a Roma mostra di avere ancora una grande ironia. Cinquecento anni e non dimostrarli affatto. Per questi motivi appare più come un gioco l’esposizione-tributo, allestita nello spazio MondoPop. Un gioco creativo che combina l’artisticità al commercio, in un luogo che oscilla tra galleria e negozio. Ogni lavoro è in vendita: ed ecco perché Lisa diventa “Money” Lisa. Tutto molto pop! Tutto molto interessante! L’immagine della Gioconda è stata ormai acquisita e ci si pụ permettere di riproporla in differenti modi senza la paura di dissacrarla e renderla anonima. Coś gli artisti esposti ne fanno chi un cartoon, chi una banconota, chi un coniglio mantenendola comunque riconoscibile. Chi, come Allegra Corbo, la immagina come una dea indiana, inserendola coś in contesti differenti e lontani che certamente non le appartengono: la religione e la cultura orientale. O chi, come Nicoz Balboa, la assimila ad un'altra dama leonardesca, la Dama con l’ermellino e le attribuisce una capretta (con a fianco un poco a lei contemporaneo koala australiano). Non poteva mancare, parlando di Pop Art, un’operazione tipica di Andy Warhol: la ripetizione. Dove qui, peṛ, ogni immagine si ripete diversa e dove il ritratto assume scherzosamente mimiche cha fanno il verso a famosi film. (Laurina Paperina). Opera che merita una particolare attenzione è quella di Alice Pasquini che si spinge oltre (anzi… sotto). Ci mostra una Monna Lisa sconosciuta (in effetti chi si è mai fermato a pensare che ci fosse ancora qualcosa di lei che non avessimo visto). Eppure dal busto in giù è ancora tutta da scoprire. Ebbene la Pasquini la immagina in mutande (calate) e le dona anche due belle gambe. L’opera di Leonardo, insomma, è una beniamina , capace di catalizzare l’attenzione e di proiettarci subito nel mondo dell’arte. Ecco perché la Pop Art non pụ non contemplarla, utilizzarla e consumarla. Anche se certo Lisa non aveva bisogno della Pop per essere considerata un’icona!
Fabrizio Manzari
Money Lisa
a cura di David Vecchiato
dal 3 maggio al 5 luglio 2008
MondoPop, Via dei Greci 30 - Roma