Sei qui: Home Magazine ARCHIVIO SC MAGAZINE
  • Increase font size
  • Default font size
  • Decrease font size
Cerca

www.sguardocontemporaneo.it

Eroi per caso. Silvano Tessarollo

La galleria L’Archimede raddoppia i suoi spazi, alla sede storica di via del Vantaggio si aggiunge la nuovissima  di via del Fiume, L’Archimede Contemporary, aperta  con l’inaugurazione del progetto “Eroi per Caso 1995-2003”, mostra personale di Silvano Tessarollo, curata da Gianluca Marziani.  Strumento prediletto dell’ espressione artistica  è il linguaggio scultoreo, che si definisce con l’uso di materiali quali la cera e la vetroresina dipinta; non mancano le elaborazioni digitali che sono  accompagnate da acquarelli, pastelli e progetti video. La varietà dei materiali e la pluralità dei mezzi espressivi  definisce un personalissimo stile, con cui l’artista crea un universo parallelo, costruisce un mondo altro,  popolato da  pupazzetti , che si rivelano essere animali usati in chiave antropomorfa. Che fa Tessarollo? Di cosa vuole parlarci? Interrogativi che si presentano immediatamente durante un confronto con le sue opere. Se a prima vista si sorride guardando le sculture, investite da un linguaggio di facile fruizione simile a quello dei cartoni animati, che popolano l’universo mass mediatico infantile costruito con una tecnologia digitale in 3D; con uno sguardo più attento l’alone di innocenza legato al gioco si dissolve e si scoprono tutti quegli aspetti che il più delle volte sono inghiottiti nella routine della vita quotidiana perché dolorosi e critici di una realtà triste, costruita e voluta dall’egoismo dell’essere umano stesso. Tessarollo inizia una narrazione fantasiosa che unisce due voci, una tragica e l’altra comica, lasciando all’intelligenza dell’osservatore la possibilità di decifrare il messaggio  lanciato, di farlo proprio o semplicemente di ignorarlo. Aspetto interessante del suo lavoro penso sia quello di aver  tracciato una realtà alternativa: insicura perché popolata da personaggi derivati dai cartoon e, allo stesso tempo, estremamente veritiera perché intrisa di elementi del reale. Ci si potrebbe chiedere che natura abbiano questi animaletti (topi e maialini), sono buoni o cattivi? Forse solo interpreti di una natura perversa dell’uomo, che oggi sta venendo sempre più allo scoperto (grazie anche ad una divulgazione esagerata  di fatti tragici da parte dei mass-media); dunque è messa in atto una spettacolarizzazione del perverso che coglie gli aspetti perturbanti della nostra società. Se si procedesse con una analisi dettagliata di tutte le opere potrebbero essere scritti fiumi di parole, mi limiteṛ a descrivere una delle opere che mi è sembrata abbastanza esemplificativa del lavoro di Tessarollo. I’m waiting for paradise (2001, progettazione 3D, modellazione in poliuretano, vetroresina, colori industriali, vernice gommata) è una scultura grande (cm 250x 120)e rappresenta un topo con un volto non definito da  tratti naturali (occhi, bocca ..) ma molto espressivo (qui la modellazione della materia ha giocato un ruolo decisivo), che ha il naso fasciato con un benda bianca. Il protagonista tiene in mano una pistola, che in proporzione è più grande di lui (è un oggetto che non gli appartiene?), e con una posizione eretta è collocato sull’estremità di una piramide costruita da panini, disposti in uno equilibrio precario. Il titolo è un elemento importante se si vuole cogliere il messaggio lanciato, centrale è l’approccio ironico che con un apparente leggerezza riporta la nostra attenzione su problematiche che troppo spesso ormai intasano i sistemi informativi e comunicativi, su fatti che siamo abituati a vedere ma non a vivere e che per questo ci sembrano “normali”. Le sculture sono il centro dell’ esposizione ma interessanti sono anche gli acquarelli, che ritraendo i medesimi soggetti, sono disposti vicino alle sculture corrispondenti. Una nota critica non del tutto positiva andrebbe fatta proprio riguardo alle opere su carta, infatti in quest’ultime sembra essere sparita ogni regola compositiva, la luce non è distribuita in maniera corretta e la prospettiva è inesistente; a mio avviso siamo davanti ad una problematica più grande: quanto valore è attribuito alla “giusta” pittura nell’arte contemporanea? Non è questa la sede per ampliare un argomento che avrebbe bisogno di una lunga trattazione e di punti di riferimento autorevoli, peṛ da studentessa di arte contemporanea sento il dovere di segnalare come sempre più frequentemente siamo costretti a confrontarci con quadri dove le “regole” pittoriche sono assenti. Cosa è successo? Cosa sta succedendo? Perché leggendo articoli, recensioni e cataloghi nessuno dice niente? Colpa di una cattiva istruzione? Di interessi di mercato sempre più predominanti? Le risposte potrebbe essere molte e diverse; il  mio desiderio è quello di confrontarmi con chi come me studia, con chi insegna e con chi ama la storia dell’arte contemporanea.  Nel complesso la mostra è interessante e piena di spunti di riflessione.

Claudia Cavalieri


Eroi per caso. 1995 - 2003

a cura di Gianluca Marziani

dal 14 maggio al 30 settembre 2008

L' Archimede Contemporary, Via Del Vantaggio 23a - Roma

www.larchimede.com

 

Pubblica questo Articolo

Facebook Twitter Google Bookmarks RSS Feed