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Detriti, della bellezza del rottame

La Bibli di via dei Fienaroli, in piena Trastevere, non è una semplice libreria: è un luogo di ritrovo dove consultare riviste e libri sorseggiando un the, assistere a conferenze e presentazioni, ascoltare musica, nonché un punto di incontro favorevole per parlare del prossimo numero di Sguardo Contemporaneo… Lasciando da parte gli scherzi, oggi intendo parlare della Bibli in versione galleria. Durante il periodo del Festival di fotografia, il caffè letterario trasteverino espone la mostra di Pietro De Filippi, “Detriti”. Riuniti in una piccola sala, i pezzi della serie (dodici in tutto) non fanno che esibire dei rottami, dei detriti appunto, raccolti per strada. De Filippi ne esalta la pura presenza, grazie all’inserimento dello “scarto” su sfondo completamente bianco: una scelta in apparente contrasto, in realtà tutt’altro che stridente. Si tratta di un’operazione che idealizza il rottame, rendendolo paradossalmente oggetto quasi perfetto, astratto. Estraendolo dal contesto originario (la spazzatura, la discarica), il “detrito” viene coś esaltato, come se l’obiettivo dell’autore fosse quello di farci intenerire di fronte a questo povero oggetto, come se alla fine fossimo spinti ad adottarlo nella nostra casa. Anche il formato, 110 x 90, mette sotto la lente d’ingrandimento il rottame, coś come l’iperdefinizione dell’immagine contribuisce a nobilitarlo. In tempi di cassonetti pieni, i detriti di De Filippi pongono vari interrogativi: spostano l’attenzione su cị che scartiamo – spesso distrattamente – e fanno riflettere sul valore stesso del “rifiuto”. Ma, almeno a mio avviso, un’altra inquietante considerazione: e se un giorno, questi docili ed innocui oggetti – almeno per come li fa passare De Filippi – straripassero dai loro contenitori, come d’altronde è avvenuto non troppo lontano da qua? E allora, iniziamo a dare un’occhiata alla “roba” che ci circonda: senza l’obbligo di farne l’oggetto di meditazioni fotografiche, ma prestando un minimo di attenzione a cị che gettiamo con troppa noncuranza nel cestino, abbandonandolo a sé stesso o, nel migliore dei casi, all’obiettivo del De Filippi di turno.

Saverio Verini


Detriti - Pietro De Filippi

dal 24 aprile al 10 maggio 2008

Libreria Bibli, via dei Fienaroli 28 - Roma

www.pietrodefilippi.it

 

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