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Passando per El Salvador, Vicenza, Tokyo, Catania

Festival della fotografia 2008 – Museo di Roma in Trastevere. La mostra, strutturata su due piani,  raccoglie le opere di sette artisti.  “Solo in Italia” è la sezione dedicata alla fotografia di artisti italiani per paesaggi italiani. Il percorso espositivo si articola in quattro sezioni che corrispondono alle stagioni, ne deriva quindi un viaggio temporale e spaziale attraverso la Penisola. L’obiettivo cattura stralci di periferia, che emergono anche nei capoluoghi di provincia. “Estate”. Daniele Dainelli, primo fotografo del percorso espositivo, descrive Vicenza, Padova e dintorni con scorci panoramici su esterni (strada, parcheggi) ed interni, caratterizzando le opere con un forte senso compositivo, lascia trasparire lo studio accurato dei soggetti, delle proporzioni e del colore. Rispetto  alle altre opere che ci sono scivolate davanti, siamo rimaste colpite da “Inside the Lavreda”, dove una fabbrica di macchine agricole è fotografata nella totale assenza di personale, quindi di uomini, suggerendo un’atmosfera desolata e abbandonata.  Di seguito in “Primavera” Lorenzo Cicconi Massi riprende Teramo, Isernia, Ancona, Chieti e L’Aquila in bianco e nero, dando allo spettatore l’idea del movimento attraverso un punto di vista non centrale, un’inquadratura di soggetti particolari quali scale, prese dall’alto, gambe e piedi che camminano.  Per “Autunno” Massimo Siragusa sceglie Enna, Nettuno, Catanzaro e Gaeta, fissa immagini fortemente statiche e centrali e dà un effetto “monocromo” tendente al grigio, in cui si accendono i verdi degli ulivi.  Seguendo il percorso non lineare, dall’altra parte della galleria troviamo “Inverno” di Francesco Cocco, che a Reggio Emilia, Bologna, Modena e Roma documenta l’integrazione di minoranze religiose (sikh, musulmani, ortodossi) in un tessuto italiano prevalentemente cattolico di cui il fotografo porta testimonianza con la Chiesa di Labarum Coeli a Bologna. Sempre al piano terra si trova “Primeros Dios!” reportage di Riccardo Venturi, il quale riprende la comunità di Sant’Egidio a El Salvador. Protagonista del lavoro è il ritratto di persone disagiate (genere ormai diffuso e “sputtanato”) che restituisce a chi guarda la forza di uno sguardo sincero e senza veli. Il documento rischia di perdere la sua veridicità perché l’occhio dello spettatore è ormai assuefatto da questa “anormale normalità”.  Nella sala limitrofa Giuliano Matteucci riprende lo stesso tema in “Guinea, abitare Conakry”. L’ artista sottolinea la totale mancanza di mezzi e averi, che caratterizza la vita di queste persone, con un tocco ironico quasi sarcastico presenta i soggetti in interni spogli, vicino o seduti su divani di pelle. Il colore gioca un ruolo fondamentale, con toni accesi contribuisce a rendere questi ambienti fittizi. Saliamo al primo piano e ritroviamo Daniele Dainelli questa volta con “Tokio in Eclisse”, ispirato dichiaratamente al film di Antonioni. L’artista trova in Tokio “la stessa alternanza di rumore e caos, di lunghi silenzi e paesaggi, di architetture fredde e geometriche”, infatti nelle sue fotografie sia gli esseri umani che gli oggetti sono visti attraverso una pellicola, che sia il vetro o la plastica non importa, il punto di vista si concentra sul valore formale di cị che è ripreso. Non dobbiamo dimenticare che il fotografo non a caso sceglie Tokyo, rappresentativa della cultura giapponese, maniaca dell’ordine, della pulizia, in cui domina l’anonimato. Nella sala successiva Orit Drori, israeliana, vissuta in Italia per molto tempo, poi sette anni in Thailandia e negli ultimi quattro in Birmania, presenta “BURMA between us remember me always”. Nelle immagini in bianco e nero tocca tematiche che descrivono la vita quotidiana in Birmania: la prostituzione maschile e femminile, le baraccopoli, gli ospedali di fortuna, e d’altro canto le compagnie e le rappresentazioni teatrali molto presenti, palesando coś  un aspetto tipico ma insolito ai nostri occhi. L’alternanza dei formati, orizzontale e verticale, rispecchia la disposizione dei soggetti all’interno delle stesse fotografie, restituendo  un buon ritmo di fruizione.

Claudia Cavalieri, Chiara Ciucci Giuliani


VII FotoGrafia Festival Internazionale di Roma

Museo di Roma in Trastevere, piazza di S. Egidio 1 - Roma

dal 5 aprile al 1 giugno 2008

www.museodiromaintrastevere.it

 

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