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Fotografia di una collezione

E' interessante osservare come una collezione d'arte contemporanea recepisce tendenze che si evolvono continuamente. Una mostra che ha per oggetto una collezione privata è evidentemente anche una occasione, spesso effimera, per vedere opere normalmente non fruibili.  Questi e altri sono i motivi che possono indurre appassionati e curiosi a dirigersi verso l'Aranciera di Villa Borghese, luogo in cui viene presentata, fino al 25 maggio, una parte significativa della collezione Cotroneo relativa alla fotografia.

Certo i pubblici non rimarranno delusi dalle opere esposte. Gli artisti sono molti e le notevoli diversità stilistiche che li accompagnano arricchiscono sia la mostra che la collezione stessa. Basti pensare alla diversità ravvisabile in tre serie poste una accanto all'altra su una parete. Il ciclo “Pane” (1990-1992) di Antonio Biasiucci, con fotografie che riprendono l'azione manuale dell'impasto, ma tanto cariche e vitali da rendere autonoma la forma-informe; la staticità della serie “Napoli veduta immaginaria” (2001) di Raffaella Mariniello, che registra inanimate strutture industriali colte con tecnica impeccabile; la focalizzazione drammatica del corpo, ridotto a frammento doloroso nella serie “Gli esclusi” (1969) di Luciano D'Alessandro.  Protagonista della mostra è Mimmo Jodice, presente con numerose stampe assai lontane nel tempo, risalenti agli anni '60, segnate da un acceso sperimentalismo sia tecnico che concettuale, e con lavori provenienti da un ciclo recente:  “Mediterraneo” (1995-1998). In particolare le sette fotografie estrapolate da questa serie sono splendide per la potenza espressiva, energia pura, che riescono a conferire alla pietra scolpita.

Ulteriore aspetto positivo che accredita la collezione di una visione storica è l'ampio arco temporale che racchiude lavori dalla fine degli anni '50, le immagini di Gianni Berengo Gardin, ai giorni nostri. In questo modo si arriva a sviluppare un percorso all'interno della produzione fotografica italiana, esplicato non da singole stampe, che risulterebbero deboli tracce, ma più significativamente da serie complete, blocchi omogenei. Dispiace accertare che in una occasione utile per rilanciare un museo comunale spesso apatico non siano state cercate le migliori soluzioni espositive, come ad esempio nell'illuminazione e nella stessa sistemazione delle opere.

Roberto Teotti

 


 

Una storia privata. Fotografia e arte contemporanea nella Collezione Cotroneo

a cura di Alessandra Mauro e Federica Pirani

dal 19 marzo al 25 maggio 2008

Museo Carlo Bilotti – Aranciera di Villa Borghese, Viale Fiorello La Guardia - Roma

www.museocarlobilotti.it

 

 

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