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Le immagini fantastiche di Massimo Barberis

“Nelle mie opere i colori aiutano a sorridere, e forme astratte sono in attesa di qualcuno che le faccia vivere. Si guarda in base alla predisposizione d’animo del momento e si vede quello che lo spirito cerca, la fantasia in tutta libertà perfeziona quello che il caso ha generato”.  Coś Massimo Barberis descrive le opere presentate alla Galleria Luxardo, frutto di una lunga ricerca durata due anni. Una ricerca basata sulla manipolazione delle immagini del quotidiano, le cui cromie vengono esasperate fino ad arrivare alla definizione di nuove ambientazioni, dove i colori giocano l’un l’altro dandoci l’impressione di essere catapultati all’interno del perimetro segnato dalla tela: una sorta di buco nero dal quale siamo risucchiati.

Durante il processo di decostruzione delle immagini fotografiche, Barberis non si avvale né di ritocchi delle forme o di trucchi elettronici, ma si limita ad esasperare i contrasti e la saturazione già presenti nella foto di partenza; le forme, le sfocature ed i movimenti che ottiene provengono unicamente dagli scatti originali. La scelta di soggetti spesso ricchi di colori propri, come giocattoli, copertine di riviste, vetrine natalizie, palloncini, offre già una base di partenza densa di cromie, dalle quali Barberis riesce ad ottenere i suoi magenta, blu, gialli, verdi e neri. Molto interessante è vedere come riesca ad ottenere colori primari, immediati, radicali come quelli che vengono usati nel costruire i giocattoli per la prima infanzia, per i quali vengono appunto utilizzate tinte scintillanti facilmente percepibili dai bambini che, a quell’età, non hanno ancora sviluppato un apparato visivo in grado di leggere tonalità più complesse. La trasposizione delle fotografie sulla tela diviene sintomatica di una volontà di stupire, affascinare, far interagire le varie tecniche per porgere allo spettatore un prodotto spiazzante, che non si limiti a meravigliare, ma divenga un trampolino verso il fantastico.

E proprio il titolo della mostra, “Fantasia”, è esemplificativo di un percorso che, attraverso scenari notturni, istanti di vita vissuta o della nostra infanzia, lascia uscire allo scoperto la magia nascosta nelle sfumature di momenti impressi nelle fotografie dai toni accesi e sfavillanti che, oltre a rivelare un forte dinamismo, evidenziano la calma e il naturale equilibrio della composizione. Gli oggetti e le sensazioni restano in uno stato di sospensione che si altera e si amplifica attraverso la trasparenza delle superfici, invertendo coś il ruolo spettatore/oggetto: la luce è direzionata sullo spettatore, non si infrange sull’oggetto ma proviene dall’oggetto stesso. In opere come Giochi o Sacchi d’aria, il rarefarsi dell’immagine si accompagna alla percezione del moto sottile degli elementi, generato da una luce che abbaglia e mai acceca. L’opera diviene coś un momento di abbandono e di gioco, in cui la realtà viene ricomposta attraverso cromatismi scintillanti e sintetici scenari, che svelano l’allegria e la giovialità dell’arte di Massimo Barberis.

Simone Giampà


Fantasia - Massimo Barberis

a cura di Eva Clausen

dal 12 febbraio al 29 marzo 2008

Galleria Luxardo, via Tor di Nona 39 - Roma

www.gallerialuxardo.com

 

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