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Focus On Fotografia

Vedere la normalità - La fotografia racconta il quotidiano

Anche se il termine non ci piace molto, per questo mese abbiamo deciso di allinearci al Festival internazionale di fotografia a Roma. Nella pagina delle uscite trovano posto solo recensioni dedicate allo sterminato corpus di mostre ed eventi che nell’arco di questi due mesi primaverili stanno accompagnando Roma ed i suoi abitanti – nonché visitatori occasionali – verso l’estate. Anche noi ci siamo idealmente uniti alla manifestazione con un contributo (speriamo) originale. Abbiamo selezionato infatti alcune foto di amici, conoscenti ed artisti meno noti, cercando di declinare in modo personale il tema annuale del Festival, “Vedere la normalità”. Ne è scaturita una collettiva “sui generis”, con una coerenza un po’ labile e tutt’altro che garantita. D’altronde, abbiamo approfittato della vaghezza del titolo della rassegna, all’interno della quale sono inscrivibili le più svariate scelte espressive e tematiche. Ci auguriamo che la nostra galleria possa rappresentare un apporto ulteriore e non banale all’interno dell’offerta rivolta agli appassionati della fotografia, nel tentativo di mettere in luce gli “obiettivi” di artisti –  professionisti, semi-pro ed amatori – che pensiamo possano meritarlo. Ogni fotografo verrà affiancato da una breve presentazione del curatore che lo ha scelto.

ADRIANO ANNINO (scelto da Antonio Pizzolante) - La fotografia continua a persistere fino ad oggi nel suo duplice aspetto di documento e di oggetto artistico. Il trovare la normalità e la quotidianità puň servire a riportare gli artisti alle origini quando il bianco e nero, quando il fotografare la società diventava Fotografia. L'essere contemporanei attraverso le tecnologie avanzate e l'essere semplice con l'occhio del vero fotografo...

MASSIMO D’ALESSANDRO (scelto da Chiara Ciucci Giuliani) - Pendolari studenti artisti turisti impiegati dirigenti operai barboni pensionati ricchi poveri ceto medio alto basso reddito annuo zero reddito annuo non denunciato a maniche corte col cappotto firmati usati a saldo in canotta piercing tatuaggi capelli lunghi corti rasati veri finti tinti naturali palestrati grassi magri di colore nero bianco giallo mulatti pellerossa magari occhi bassi piccoli stanchi guardinghi impauriti turbati veloci rapidi frenetici passi tutti i giorni tutti i giorni tutti i giorni. Noi. Oggi.  Perché immortalare la “Fontana di Trevi”, quando basta cliccare su Google e averne 1001 angolazioni? L’artista non immortala la fontana bensě la sua digitalizzazione vista attraverso il punto di vista di una turista che stava fotografando l’opera del Salvi. La fontana virtuale diventa  protagonista appannando lo splendore del reale, ma allo stesso tempo non meno fontana. Ed è per questo che la chiameremo “Fontana di Trevi”.  Sta realmente guardando le immagini che gli passano davanti in velocità, o i suoi pensieri sono più numerosi e più veloci di quelle immagini? Personificazione di una vita umile, disagiata, di una quotidiana routina, questo uomo di mezza età  guarda fuori dal finestrino, scorre luoghi familiari, probabilmente inizia a fantasticare e la maglia intricata dei suoi pensieri inizia a sciogliersi. Sospira. Alzi la mano chi non l’ha mai fatto.

ACHILLE SBERNA (scelto da Saverio Verini) – Vedere la normalità, cosa significa? Mettere a fuoco lo straordinario nel normale, la carica che persiste in ciň che è più immediato. Cui basta una scintilla per accendersi ed offrirsi come punto di vista inedito, spiazzante, ironico, commovente.

EMANUELA TESTA (scelta da Claudia Cavalieri) - nata a Roma il 7/7/1981, laureata in scienze della comunicazione, lavora come fotografa di scena e in una società di produzione esecutiva per il cinema. L'artista registra la realtà da un punto di vista diverso: frammenti di normalità sono catturati con uno sguardo giocoso e un approccio spontaneo suggerisce alternative da integrare al nostro universo comunicativo, ormai saturo di disillusione.

VALENTINA NATARELLI (scelta da Francesca Zedwitz Arnim) -  Valentina Natarelli (natà nel 1982) e' una giovane fotografa di Pescara.  Con la sua  fotografia riesce a farci guardare situazioni quotidiane  e cose che ci circondano tutti giorni con altri occhi. E riscopriamo cosě la loro bellezza e anche particolarità.  I suoi lavori sono ironici, tante volte legate anche alle usanze della sua regione. Ma per lo più  sono quasi sempre delicati e romantici come "They move everything" su cui dice: "Mi piace pensare come in questa foto dei normali panni appesi sembrano dei veri e propri fantasmi scesi dal cielo. Il quotidiano mostra sempre i suoi aspetti incomprensibili e inaspettati".

LUCIA DE NILE (scelta da Tania De Nile) - Un'animata discussione tra giovanissimi chirichetti turba la sacra processione mattutina del Venerdě Santo. Litigano, e lo fanno sotto lo sguardo severo del popolo condannatore. La vittima è ancora una volta colui che porta la croce.

 

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