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Focus On Sabina Bernardelli

Sabina Bernardelli - tra sogno e realtà - un percorso carico di spazi temporanei e confini indefiniti

Nell’era dell’arte digitale, dell’ arte post- performativa, e dell’arte post- concettuale, sembra non esserci più tempo di fermarsi a sognare davanti a un semplice acquerello e ci si perde davanti a questo “mare magmatico” di movimenti troppe volte astrusi e lontani dalla vera essenza dell’arte. Promuovere un’artista giovane come Sabina Bernardelli e dare spazio alle sue creazioni sembra quanto meno necessario, per recuperare quella semplice vitalità e rara ricercatezza che troppo spesso manca nel nostro panorama artistico. E allora entriamo in mondi nuovi che ci trasportano nel regno della fiaba e della narrazione onirica, dove il concetto di spazio-tempo tradizionale non esiste, perché si manifesta l’idea inconscia dell’artista. La volontà di creare delle rappresentazioni originali, che si inseriscono nella grande tradizione dell’arte avanguardistica del novecento, nasce istintivamente, anche eludendo la sottostante traccia del disegno preparatorio. Infatti la minuziosa tecnica quasi miniaturistica, costruisce forme che non hanno una struttura premeditata, perché il contorno si evidenzia come visione involontaria. Emerge così in superficie la ricca tessitura di colori che crea e movimenta gli spazi, mettendo in luce: forme, oggetti e simboli del sogno.  Si rivela così una nuova visione, dove esiste già un ordine interno, ma non ci è dato poterne identificare il significato. Come spiega l’artista: “la serie nasce come un percorso carico di spazi temporanei, senza confini definiti, dove si puň entrare ed uscire attraversando un tempo di veglia anch'esso infinito”. Le prime figurazioni sono estremamente decorative, senza colore, perché realizzate in un periodo di crescita e di formazione, il suo interesse era infatti quello di riempire tutti gli spazi con forme decorative e soggetti solitari per evadere dalla quotidianità, e ricreare universi paralleli attraverso una personale “scrittura dell’anima.” Scrittura che poi diventerà una presenza concreta negli ultimi acquerelli, dove non è importante codificare il linguaggio “perché la parola all’interno dell’immagine si trasforma in qualcos’altro di più remoto e istintivo.” La mostra virtuale che qui presentiamo mette in parallelo quindi diversi periodi e diversi soggetti, più intimi e inquieti i primi lavori, che esprimono dolcezza e introspezione, più giocosi e spensierati gli altri, che raccontano bizzarre storie di improbabili uomini gallina e cani tappeto, e che in definitiva ci guidano in un'altra dimensione dove appare “la visione pazzesca della nostra realtà”.

Antonio Taverna


Sabina Bernardelli

 

Laboratorio d’Arte San Lorenzo Piazzale tiburtino, 21

www.sabinabernardelli.it

www.myspace.com/foliakra

 

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