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RUBRICA | Reflexioni

Io non mi sento italiano, ma per fortuna o purtroppo lo sono. Parte 2

Dopo aver dedicato la rubrica, il mese scorso, al progetto Voices From Italy, continuiamo a parlare di Italia.
Ora: immaginate una fiat con a bordo un fotogiornalista e dei giornalisti che in tre anni se ne vanno in giro per lo stivale a fare il loro mestiere. Insieme. Immaginateli tornare a casa e non cercare un editore, ma utilizzare il web per pubblicare il loro lavoro. Che poi il web è fondamentalmente sinonimo di velocità. E invece a loro piace fare Slow Journalism, quel buon vecchio giornalismo di reportage dove le storie si approfondiscono, dove chissenefrega del lancio Ansa che il racconto ha i suoi tempi.

Immaginatevi quelle storie che sui giornali non occupano mai la prima pagina, o quelle storie di cui si parla un po' ma poi, puff, scompaiono. La diossina che avvelena Taranto, i lavoratori di Rosarno, un gruppo di vecchietti che a Cinecittà resistono allo sfratto, gli (ex) lavoratori della Fiat, Lampedusa.
Immaginatevi che gli editori di tutto questo siamo noi, che con un abbonamento finanziamo un pezzo di viaggio.

Immaginatevi fotografie in bianco in nero, quel bianco e nero partecipato che ti fa sentire partecipe. Un bianco e nero intimo, che entra nelle case degli altri e che delinea contrasti e volti. Con una  potenza  tale che quell'immagine ferma, fissa, ti guarda e ti dice 'ehi, sono io, sei tu, siamo tutti'.
E non solo oggi, perché è anche quello che saremo, è la domanda 'cosa vogliamo diventare?'
E' l'intimo, il personale che prende voce e ci mette di fronte alla res pubblica. Perché è un pezzo del nostro Paese.

Bene, smettete di immaginare, perché Reportage Italia esiste. E dopo tre anni di su e giù Emiliano Mancuso, Laura Eduati, Andrea Milluzzi e Angela Mauro hanno raccolto il loro lavoro in un libro, edito da Postcart, Stato d'Italia. E fino al 9 dicembre ad Officine Fotografiche saranno esposte le fotografie di Emiliano Mancuso (mostra a cura di Renata Ferri).

Non resta (oltre a dirvi di andare a vederla e assicurarvi il libro e seguire il sito) che augurarvi/ci buon viaggio.


Copertina del libro STATO DI ITALIA, ed. Postcart


Valeria De Berardinis

 

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