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Alexandre Singh, The Pledge


The Pledge / Simon Fujiwara (det.); photo credits by Massimo Valicchia © - courtesy Monitor

Ho conosciuto il lavoro di Alexandre Singh un anno fa, all’interno di Manifesta 8; in quell’occasione l’artista aveva presentato due tappe del suo progetto in progress Assembly Instructions: un diagramma visivo di associazioni personali che trasforma camaleonticamente la sua struttura a seconda dello spazio e dell’argomento affrontato.
Per Manifesta 8 Assembly Instructions Tangential Magick (2008) e Assembly Instructions Tangential Logick (2009) tracciavano un percorso, apparentemente strutturato, sia sulle dinamiche logiche del sogno e dell’infermità mentale, sia su quelle relative ai trucchi di magia: immagini fotocopiate da libri, estrapolate da Wikipedia e altre fonti anonime interconnesse tra loro attraverso punti tracciati a matita, direttamente sul muro.
Un montaggio di elementi, quello degli Assembly Instructions, che ricorda l’automatismo surrealista ma che, nella geometria impeccabile della struttura e nel totale bianco e nero dei suoi elementi, sembra suggerire una maggiore presa di distanza dalla realtà.
Mi colpì una frase inserita da Singh all’interno di una stampa sui Fumatori d’ Oppio Cinesi (rigorosamente fotocopiata in b/n): «As the dreamer wakes from his REVERIE he struggles to hold all the pieces of this GRAND VISION in place … as the cards fall from his House he is left with only the answer but not the QUESTIONS».


Alexandre Singh, Assembly Instructions Tangential Logick (2009), Manifesta 8, 2010 ©Valentina Fiore, courtesy IFM

Credo che sia proprio questa la sensazione lasciata dagli Assembly Instructions di Singh: risposte senza più domande, castelli di carta caduti e ricostruiti in equilibri sempre nuovi e provvisori.
Per la galleria Monitor, a distanza di quattro anni dalla sua precedente personale (The Marque of the Third Stripe, maggio 2008), l’artista presenta la seconda parte di Assembly Instructions: The Pledge, progetto iniziato lo scorso settembre per la galleria art:concept di Parigi.
In questo caso le interviste realizzate dallo stesso Singh a diversi personaggi più o meno direttamente legati alla sua vita (Marc-Olivier Wahler, direttore del Palais de Tokyo di Parigi, Alfredo Arias, commediografo, regista e attore; Simon Fujiwara, artista e amico) vengono tradotte nei consueti diagrammi, espandendosi su tutte le pareti della Monitor con un allestimento impeccabile.


The Pledge / Marc-Olivier Wahler - Simon Fujiwara; photo credits ©Massimo Valicchia, courtesy galleria Monitor


The Pledge / Alfredo Arias; photo credits ©Massimo Valicchia, courtesy galleria Monitor

Un consiglio: perdetevi nei poetici assemblaggi dell’artista, prima di leggere la trascrizione integrale delle interviste consultabili in galleria (o sul numero di settembre della rivista del Palais de Tokyo  Palais).
Se, come ha scritto Hans Ulrich Obrist (uno che se ne intende), un grande problema nelle interviste è dato dal fatto che non è possibile trascriverne i silenzi, questo di certo non vale per Singh che ce ne restituisce una parte invisibile e infinitamente creativa.


The Pledge Simon Fujiwara; photo credits ©Massimo Valicchia, courtesy galleria Monitor

Valentina Fiore


The Pledge - Alexandre Singh
dal 17 novembre 2011 al 4 febbraio 2012
MONITOR, Via Sforza Cesarini 43a/44 - Roma
www.monitoronline.org

 

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