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Questione etica, questione religiosa, scientifica, o artistica. Chi esce da Body Worlds non può non incappare in una serie di interrogativi sul senso di una mostra del genere. Questo sarà successo più o meno alle trentatré milioni di persone che nel mondo hanno visitato i lavori del “Dottor Morte”; e fin qui, nulla da dire. Poi accade che la mostra approdi a Roma: putiferio! Si scatena il popolo della polemica, quello italiano. I soliti bipolarismi nostrani iniziano a darsi battaglia: uomini di cultura contro scienziati, necrofili contro cattolici, cattolici contro scienziati, cattolici contro cattolici. Siamo alle solite…
Per chi fosse poco informato al riguardo, ricordo brevemente che Body Worlds mette in mostra i lavori di Gunther von Hagens, anatomopatologo tedesco, inventore della tecnica della “plastinazione”, un modo di trattare il cadavere umano che permette di conservare tessuti e organi del corpo, con la sostituzione dei liquidi corporei tramite polimeri di silicone. I corpi si mantengono perfettamente, non alterando le proprie caratteristiche, colori e forme, muscoli e organi. Questo l’aspetto scientifico. Quello artistico subentra nel momento in cui un fisico così trattato viene utilizzato anche per scopi estetici, divenendo una vera e propria statua. Infine, l’intersezione tra arte e scienza si crea quando, ad esempio, il plastinato di un chitarrista rock che esegue un assolo, mostra la straordinaria realtà e perfezione dei muscoli umani in tensione, con tanto di spiegazione didascalica. Una statua, lavorata nei dettagli, nella sua materia, per fini estetici: il principio è lo stesso della scultura come viene intesa fin dai suoi albori.
In Italia, purtroppo, molte persone, in tv come in radio o sui giornali, campano di morale spicciola. A queste persone, come a tutti, fa bene ricordare che si tratta pur sempre di DONAZIONI SPONTANEE, fatte dalle persone ancora in vita, che questo carattere viene spesso sottolineato nel percorso della mostra, che vi è un apposito modulo scaricabile con tutta la documentazione necessaria, per essere ben informati sulla questione, che non per forza si finirà nell’esposizione come plastinati interi (si potrebbe essere smembrati e dispersi nei laboratori di licei e scuole varie, al posto di scadenti esemplari in plastica), e soprattutto che la donazione degli organi ha la precedenza assoluta sulla plastinazione.
Navigando in alcuni siti che si sono occupati della mostra, mi è capitato di leggere il commento di una studentessa in medicina, che parla del lavoro del professore anatomopatologo come di un eccellente regalo allo studio, perché in Italia è molto difficile lavorare sul cadavere, invitando tutti a sdrammatizzare la faccenda.
Perché, dunque, scandalizzarsi tanto di un qualcosa di così naturale come la morte. Bisognerebbe scandalizzarsi, semmai, cari amici cattolici, di quello che le persone hanno fatto in vita, più che della loro volontà di divenire qualcos’altro dopo la morte. Avranno sicuramente fatto di peggio, e la vostra morale li avrà già perdonati più volte.
Tralasciando la mia personale opinione, mi sento di accettare solo il parere di chi non apprezza questo tipo di arte, di chi dice semplicemente ‘non mi piace’, al di là di ogni influenza esterna o retaggio culturale.
Se solo ci potessimo staccare ogni tanto dalla nostra tipica vena psico-patologico-moralista, potremmo forse accettare le diversità con più tranquillità e, magari, pensare alle cose serie: se il donatore del corpo muore in una giornata di caldo torrido, meglio imballarlo in fretta e spedirlo al dott. Morte!
Antonio Pizzolante
Body Worlds - Il vero mondo del corpo umano
di Gunther von Hagens
dal 14 settembre 2011 al 12 febbraio 2012
Officine Farneto, via dei Monti della Farnesina 73 - Roma
www.bodyworlds.com
