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Danser sa vie. Mostre a Parigi



Facciata esterna, Parigi

L’aria di Parigi è molto coinvolgente. Sembra sempre che le mostre presentate siano rappresentative del vero contemporaneo o, meglio, di quello che è appena emerso o sta per avvenire. E l’impressione, è proprio quella di sentirsi sollevati da terra e pronti a “Danser sa vie”. Ad attraversare la propria vita con entusiasmo come se si stesse ballando, quasi volando.

Naturalmente appena arrivata ho cercato di vedere i luoghi, le mostre che potessero dirmi qualcosa di più rispetto a quello che conoscevo e delle quali avevo letto e qualcosa di più rispetto a quello che avevo visto in internet. Ho immediatamente visitato il nuovo Museo/Centro per l’arte digitale La Gaité Lyrique.
Nel cuore di Parigi, nel Marais, a dieci minuti a piedi dal Centre Pompidou. 3 bis Rue Papin.


Box di ricerca e studio

E’ un Centro post-digitale in riferimento al fatto che Internet e le nuove tecnologie hanno da tempo rivoluzionato la creazione di immagini e la loro conseguente nuova interpretazione. Arte digitale o arte con un computer o arte di animazione pure per i videogiochi. Un’arte ormai non più tanto nuova ma addirittura storicizzata con la conseguente necessità di avere, appunto,  Centri di Documentazione.

Sono convinta che l’arte contemporanea stia letteralmente volando, verso mondi sempre più nuovi, insinuando in noi l’esigenza di vedere, capire, sapere, pensare, immaginare e creare. E’ la parte splendida, fantastica del nostro vivere oggi.

Ho visto giovani e meno giovani intenti a ricercare, vedere e studiare quello che ancora non conoscevano del passato recente di quest’arte. Ho visto giovani che andavano ad ascoltare i concerti. Ho visto La Galerie, un nuovo spazio per le esposizioni temporanee, dedicato alla creazione interattiva, dove insieme alla tecnologia deve entrare la potenza poetica del suo linguaggio.


Bar, Parigi

Un Centro che vale la pena visitare anche per vedere con interesse il coraggio dei francesi nel far rivivere l’antico attraverso situazioni architettoniche assolutamente nuove. In questo caso l’architetto è Manuelle Gautrand  che si è inserita in uno splendido teatro all’italiana con significative innovazioni di forme e colori. Ho visto il mondo di oggi insinuato, forse adattato con affetto e circospezione, all’antico. Ho visto il contemporaneo penetrare con entusiasmo nel passato e trasformarlo.

Al Centre Pompidou un’altra mostra che ho trovato tanto affascinante da dettarmi il titolo di questo articolo: Danser sa vie, Arte e Danza dal 1900 ai nostri giorni, fino al 2 aprile 2012.
Il percorso di tutta la mostra porta il visitatore a sentire profondamente un’esplosione di vita e un’aspirazione a trovare l’armonia anche dentro se stessi. Dai pionieri agli artisti dei nostri giorni: tutto porta a vedere e a godere la vista dell’arte del corpo in movimento.

Attraverso la visione diventa facile capire la trasformazione della danza nel tempo e, soprattutto, è possibile conoscere il dialogo vivo tra danza moderna e contemporanea e arti visive.

All’inizio fotografie e poi tanti video, affascinanti e … insospettati.

Inoltre guardando questa esposizione, soprattutto gli ultimi video, ho potuto approfondire un po’ di più la conoscenza dello sviluppo del contemporaneo e quello che ci sta dando, attraverso la cultura del vedere forme d’arte diverse. Da ognuna esce con prepotenza il pensiero di quello che sta per accadere.
Infine, una terza mostra mi ha portata a capire che ogni parte dei nostri pensieri, del nostro vivere e del nostro rapportarci con il prossimo, può diventare arte. E forse anche le nostre passioni possono sublimarsi fino ad essere arte.


Fondacion Cartier, Installazione con piccoli robot

Un’iniziativa molto particolare e significativa è stata creata nella Fondation Cartier per l’arte contemporanea, l’esposizione Matématique Un Dépaysement Soudain, fino al 18 marzo 2012.
La Fondation Cartier ha aperto le porte alla comunità dei matematici e ha sollecitato gli artisti ad accompagnarli. Insieme si sono trasformati in artigiani, decoratori, pensatori per costruire questa esposizione. E attraverso la collaborazione di un gran numero di matematici e scienziati è nata l’idea della mostra. Insieme hanno creato la metamorfosi di un pensiero astratto come quello matematico concertandolo come esperienza sensibile e intellettuale offerta a tutti.
Installazioni molto particolari, riprese video di dichiarazioni di amore per la matematica e per la sua astrazione.


Fondacion Cartier, Installazione con schermi convessi

Anche questi studiosi hanno viaggiato, volato con leggerezza dentro domande come “la teoria dei nomi”, “la geometria algebrica”, la “topologia” e dentro le “equazioni e derivati particolari”, le “probabilità”, “l’applicazione della matematica alla biologia” …
Quindi anche loro hanno saputo “Danser sa vie”.
Sollecitati dalla loro eccezionale capacità di ascolto, di curiosità e di meraviglia, questi matematici sono diventati i nuovi artisti.
Insieme hanno regalato al visitatore la metamorfosi del pensiero astratto della matematica, facendola diventare un’esperienza sensibile e intellettuale offerta a tutti.

 

Ida Gerosa

 

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