James Gallagher, Prolonging The Ecstasy (2011), Courtesy CO2 Gallery
Non si tratta certo di una casualità il fatto che James Gallagher – artista e ancor prima direttore creativo di una società di marketing statunitense – prediliga la tecnica del collage: in questi ultimi lavori, come d'altronde in tutta la sua produzione a partire dal 2009, Gallagher indaga principalmente la forma e le declinazioni dei comportamenti umani.
James Gallagher, Blue Voyeur (2011), Courtesy CO2 Gallery
Le immagini provocatorie, ritagliate da riviste e materiali reperiti da vecchi libri e da manuali sulla personalità e la sociologia dell’individuo, ricostruiscono scene intime; un prolungamento di estasi anonime di corpi senza volto capaci di catturare la fragilità e la caducità della condizione umana.
Il collage è sempre protagonista di un'altra serie esposta: nei ritratti senza volto, infatti, il mezzo è impiegato non con una volontà di composizione, ma con un gesto di cancellazione nella descrizione di figure umane che si stanno perennemente facendo o disfacendo.
James Gallagher, Beauty Series 3 (2011), Courtesy CO2 Gallery
La produzione di Gallagher – che ha già presentato in veste di curatore Cutters, una serie di esposizioni di artisti dediti al collage – rappresenta l’ennesima conferma del fatto che questa tecnica, praticata popolarmente e in modo innovativo dagli artisti all’inizio del XX secolo, goda negli ultimi anni di una ritrovata attenzione.
Il collage, mezzo caro agli aristi perché capace di tradurre in una composizione visiva e immediata il caos inondato di immagini e informazioni che connota la contemporaneità, è individuato da Gallagher – ricordiamolo, pubblicitario e, quindi, manipolatore di emozioni per vocazione – come dispositivo di canalizzazione ed elaborazione di pensieri e visioni estremamente personali, capaci però, di conservare l’eterogeneità di tutti gli elementi in una tensione crescente e condivisa con le pulsioni subconscie dello spettatore.
Nicoletta Guglielmucci
Prolonging the ecstasy - James Gallagher
dal 15 Dicembre al 28 gennaio 2012
Galleria Co2 Via Piave, 66 - Roma
www.co2gallery.com