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GLI ARTISTI | Marco Bernardi

Come hai maturato il progetto realizzato per Nuova Gestione e in che modo pensi si sia legato al contesto ospitante?

I ragazzi di Nuova Gestione mi hanno mostrato lo spazio, un ex call center dalle luci anonime e al neon. Mario, il locatario, mi ha raccontato la storia di quel luogo: sua nonna durante la Seconda Guerra Mondiale nascondeva i partigiani sotto una botola che si trova in questo sito.  Da qui è partita la mia indagine, incentrata sui rastrellamenti e sulle molte donne rimaste sole a causa di questi. Su un tavolo spiritico una moneta scrive ciclicamente la parola "vedovedove", da cui il titolo dell'opera.



Marco Bernardi, VEDOVEDOVE, 2012; photo Valeria De Berardinis

Come è stato lavorare a stretto contatto con un quartiere così caratterizzato, sia a livello urbanistico che sociale? Quanto hanno influito i vari pubblici incontrati e con i quali hai interagito ̶ a partire dai locatari ̶ nella realizzazione dell'opera?

Diciamo che è un quartiere che conosco bene, ho il mio studio lì da qualche anno. È stato davvero familiare per me rapportarmi con il Quadraro. È un quartiere che mi piace molto architettonicamente, ma l'ho visto degradare negli ultimi cinque anni : bar che chiudono e gente che abita nei negozi sfitti. Ripeto, conoscendo già molti personaggi del quartiere, è stato naturale inserirmi nel contesto, già ne facevo parte. E poi Mario, il mio locatario, è un personaggio molto simpatico.



Marco Bernardi, VEDOVEDOVE, 2012; photo Gianluca Tullio

Credi che un approccio 'community specific' possa essere in questo momento un’alternativa validamente critica, soprattutto all’interno del contesto artistico contemporaneo romano?

Difficile rispondere, mi sembra che a Roma manchi in questo momento  ̶  tranne pochi casi  ̶  forse anche per la crisi, un circuito di gallerie che facciano sperimentazione. Quindi andare per gallerie è talvolta poco divertente; ci vanno solo gli addetti ai lavori e pochi appassionati.  In una formula come quella di Nuova Gestione invece ho visto il coinvolgimento di accademie e di licei: gli studenti veramente partecipi, in una sorta di visita al museo aperto e decentrato, finalmente un genuino coinvolgimento popolare. Se questa è la strada è una buona strada, che può risultare utile anche per i circuiti artistici più ortodossi come quelli delle gallerie.



Marco Bernardi, VEDOVEDOVE, 2012; photo Valeria De Berardinis

Quali aspettative avevi rispetto a Nuova Gestione e cosa ti porterai dentro di questa esperienza?

Ho visto come i ragazzi di Nuova Gestione si sono interfacciati in maniera equilibrata con il quartiere, in più anche l’organizzazione è stata straordinaria, in grado di coinvolgere vari soggetti e fruitori dell'arte. Il giorno dell'inaugurazione c'era davvero una bella atmosfera con tanta gente che, nonostante il freddo, girava da un sito all'altro con consapevole allegria. É stato divertente ed interessante.

 

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