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IL PUBBLICO | Maria Anna Tomassini - Associazione Punto di Svista

 

Cosa ne pensi dei lavori visti nel percorso? Trovi un legame con il quartiere, a livello di memoria o di riflessione di attualità?

Il lavori esposti hanno suscitato molto interesse da parte nostra, anche e soprattutto per l’approccio emotivo che hanno saputo trasmettere e per la capacità di rappresentare i valori che maggiormente contraddistinguono il Quadraro: la multiculturalità, la coesione sociale, la memoria. Tutte le opere esposte, ognuna con linguaggi diversi e originali, sono state il risultato di un approccio conoscitivo con il territorio, delle persone che lo vivono, delle atmosfere che lo contraddistinguono, e questa relazione che si è instaurata tra artista e territorio, a nostro avviso, si percepisce con molta chiarezza. La generosità con la quale il territorio ha saputo raccontarsi agli artisti, oltre che agli organizzatori di Nuova Gestione, riteniamo sia stata fortemente ricambiata. C’è stata una reciprocità nel ricevere e nel dare e crediamo che questo concetto sia arrivato a coloro che hanno avuto l’occasione di visitare l’esposizione.



Visita nello spazio di via Filippo Re 4 | Marco Bernardi, VEDOVEDOVE; photo Valeria De Berardinis

 

Pensi che un'esperienza come Nuova Gestione possa effettivamente contribuire al rilancio di un quartiere come il Quadraro?

Assolutamente si. L’esperienza di Nuova Gestione rafforza sempre più la convinzione che noi dell’Associazione Punto di Svista abbiamo da anni: il territorio può e deve rilanciarsi anche e soprattutto attraverso la realizzazione di progetti di tipo culturale perché la cultura, in tutte le sue forme, può dare stimoli, incentivare idee, rafforzare ideali. L’importante, crediamo, sia sempre effettuare progetti che non siano calati dall’alto, ma che recepiscano la peculiarità del territorio. Un territorio che riteniamo abbia tanto da raccontare e che vogliamo possa essere valorizzato sempre di più, senza però snaturarsi ma senza neanche rinunciare a stimoli nuovi e linguaggi prima inesplorati come quelli dell’arte contemporanea.



Visita a via dei Quintili 27 | Lino Strangis, Odissey in the sense; photo Simona Merra - Ida Tricoli

 

Molte persone oggi lamentano la distanza dell'arte dal "mondo": in che modo vorresti che le forme artistiche della contemporaneità entrassero in contatto con la vita quotidiana?

Nuova Gestione, a nostro avviso, ha rappresentato la volontà di ridurre o meglio eliminare questa distanza. Il fatto che i lavori degli artisti sono anche il risultato di questa coesione/relazione con il territorio crediamo possa aver contribuito a rendere l’arte più vicina al ‘mondo’. Tra i progetti che sono in cantiere nel nostro quartiere, c’è M.U.RO - Museo Urban Art di Roma, perché vedere un quartiere abbellito e valorizzato anche attraverso l’arredo urbano e la realizzazione dei murales crediamo sia un’ opportunità di vivere l’arte come elemento di quotidianità e, a tale riguardo, crediamo che un ruolo decisivo possa e debba avere la formazione attraverso il coinvolgimento di scuole o la creazione di laboratori didattici per fruitori di tutte le età. L’arte contemporanea, se vissuta attraverso l’esperienza diretta, può essere molto più compresa e quindi amata e soprattutto percepita come strumento di conoscenza.



L’Associazione culturale “Punto di Svista” è stata costituita il 12 Maggio 2008 ed opera nel VI e X Municipio, più precisamente nel perimetro delimitato dal Quadraro Vecchio, Torpignattara attraversando le Vigne Alessandrine. L’associazione s’impegna a sostenere e portare avanti delle iniziative per lo sviluppo sia dal punto di vista sociale sia culturale che di riqualificazione urbana del nostro quartiere. Per maggiori informazioni sui tanti progetti concretizzati negli ultimi anni: organizzate: http://www.ostellodiffusoroma.it/chisiamo.php

 

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