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Iván Navarro. Nacht und Nebel


Nacht und Nebel
(2012), particolare dell’istallazione, foto di Rodolfo Fiorenza, Fondazione VOLUME!

Sette pozzi di forme diverse – quadrate, circolari, triangolari e rettangolari - costruiti in mattoni e cemento, si dispongono dinamicamente nelle sale della Fondazione Volume! dialogando costantemente con lo spazio fisico e architettonico che li ospita. È Nacht und Nebel, l’installazione, in mostra sino al 5 maggio, che Iván Navarro ha realizzato per la Fondazione Volume!, in collaborazione con l’Ambasciata del Cile, sotto la cura di Antonio Arévalo.



Nacht und Nebel
(2012), veduta dell’istallazione, foto di Federico Ridolfi , courtesy Fondazione VOLUME!

I pozzi nascondono ognuno una parola (ODIO, OCCHIO, ECCO, ECO, EX, BECCO, ECCIDIO) ciascuna delle quali si ripete all’infinito nel vuoto generando effetti ottici e sonori dinamici e accattivanti. La parola, una scritta di luce, è composta da elementi fisici e riflessi: sola una metà ha una consistenza reale, è ‘scritta’ attraverso la disposizione di tubi al neon curvati, mentre l’altra è restituita dal riflesso nello specchio. Una parola che si compone di segni reali e riflessi quindi che ha bisogno di entrambi per essere decifrata.

In un secondo momento, al di là dell’effetto ottico e sonoro intrigante, determinato dall’utilizzo delle lettere come ‘forme’ in movimento, lo spettatore si sofferma sul significato profondo delle parole che come un grido emerge all’improvviso dagli abissi. Il titolo della mostra è, infatti, un esplicito riferimento al decreto emanato da Hitler nel 1941 con il quale il dittatore disponeva la condanna a morte e la sparizione di chi avesse commesso atti contro il Terzo Reich nei territori occupati. Molti uomini venivano fatti prigionieri e portati in campi di lavoro dove sui loro abiti venivano cucite le lettere ‘NN’, ovvero l’acronimo di ‘Nacht und Nebel’, termine «ispirato dall’opera L’oro del Reno di Richard Wagner dove Alberich, indossato l’elmo magico, si trasformava in colonna di fumo e spariva cantando ‘Nacht und Nebel, niemand gleich’ cioè ‘Notte e Nebbia, (non c’è) più nessuno’» Con ‘NN’, acronimo di ‘No Name’ erano anche indicati i desaparecidos a cui Navarro fa spesso riferimento nelle sue opere.


Nacht und Nebel
(2012), particolare dell’istallazione, foto di Federico Ridolfi, courtesy Fondazione VOLUME!

L’artista cileno attraverso le sue sculture di luce in contrasto col buio, fatte di giochi prospettici e giochi linguistici, costruite a partire da semplici oggetti e materiali d’uso quotidiani, indaga e denuncia la violenza che risiede nell’uomo. Lo fa attraverso la parola perché proprio la parola è lo strumento principale attraverso il quale si manifestano e prendono forma le dittature. Per questa mostra in particolare l’attenzione si sofferma su Roma, quando tra il settembre del ’43 e il giugno del ’44, la città occupata dalle truppe naziste fu esposta ai bombardamenti e alle persecuzioni. Alle luce di tutto i ciò i pozzi di Navarro evocano tutti quei rifugi sotterranei, cunicoli, tunnel romani dove molti trovarono la salvezza nella loro fuga, ma allo stesso tempo diventano anche sinonimo di morte pensando al tragico episodio delle Fosse Ardeatine. Il pozzo come luogo di vita e di morte allo stesso tempo, come contenitore di speranze, di dolore e di memorie. Ma anche una contenitore di messaggi per una riflessione generale su tutte le dittature, di ogni luogo e di ogni epoca, a partire dalla memoria locale.



Nacht und Nebel
(2012), particolare dell’istallazione, foto di Federico Ridolfi, courtesy Fondazione VOLUME!

L’installazione di Navarro svanito l’effetto divertente dell’eco della parola che si diffonde nel vuoto all’infinito lascia una profonda amarezza. Le parole, per la loro perpetua ripetizione, non sono fissate in un significato preciso ma sono elementi poetici che richiedono una costante rilettura e attribuzione di ‘senso’. Una installazione che smuove le coscienze su argomenti che non possono essere dimenticati, in una ambientazione tutta romana che assume però toni universali.


Ida Tricoli


Iván Navarro - Nacht und Nebel
a cura di Antonio Arévalo

dal 3 marzo al 5 maggio 2012
Fondazione Volume – via San Francesco di Sales 86 - Roma
in collaborazione con l’Ambasciata del Cile

www.fondazionevolume.com

 

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