Sei qui: Home Magazine ARCHIVIO SC MAGAZINE
  • Increase font size
  • Default font size
  • Decrease font size
Cerca

www.sguardocontemporaneo.it

Un grosso affare. Fotoromanzi usati


Un grosso affare, 2012, Courtesy s.t.

Il fotoromanzo, mezzo di consumo cult del secolo scorso, nato negli anni cinquanta e in voga nel nostro paese sino al completo trionfo della televisione, prende nuove forme con i lavori di Elisa Abela. Testi e immagini, uniti insieme da un connubio perfetto, sono assemblati da questa artista-musicista quasi a voler creare uno spartito, una sinfonia in cui le parole e la carta sono i protagonisti.
Il fotoromanzo per Elisa, oltre ad essere un modello compositivo, rappresenta un “paradigma linguistico desueto, ma di ancora vitale abbinamento tra parola e immagine”. Le immagini infatti, possono funzionare come scene singole o come parte di un più lungo racconto che ha un fine semantico e narrativo.
Un grosso affare. Fotoromanzi usati, a cura di Paola Paleari, è una mostra che si costruisce attraverso una serie di collage e assemblage che l'artista ha eseguito dopo aver raccolto, trovato e ritagliato i singoli pezzi che caratterizzano le sue creazioni. I supporti variano dalla carta semplice a quella fotografica, dalle singole pagine di vecchi libri, a volte strappati, a fogli acetati o di plexiglass. Nella stessa ottica rientrano anche i suoi libri d'artista, volumi rivestiti con ritagli e i suoi album, nei quali in ogni singolo foglio si ricrea un percorso narrativo.



Oggetti da osservare, 2011, Courtesy s.t.

I contenuti e i temi rimangono quelli dei vecchi rotocalchi, un “ricco repertorio di situazioni emotive reiterate, prevedibili, ma al tempo stesso sopra le righe, colme di phatos” con cui si esercita l'artista, manipolandole con abilità.
Uno dei cicli più interessanti in mostra Il mio sistema per le donne, non nasce da una fonte legata direttamente al fotoromanzo, ma da un manuale di ginnastica femminile del 1913 redatto dallo scienziato danese J.P. Muller.



Il mio sistema per le donne, 2011, Courtesy s.t.


In altre opere ancora ritroviamo dei veri e propri assemblage, in cui box tridimensionali “incasellano o ingabbiano” vecchie foto e buste che conservano lettere, forse mai aperte. La scelta della gabbia trasparente consente di moltiplicare i piani di lettura del manufatto e anche lo spazio della narrazione che tende ad una prospettiva tridimensionale.

Francesco Rao


Un grosso affare. Fotoromanzi usati.
dal 27 febbraio al 31 marzo 2012
s.t. foto libreria galleria, Via degli Ombrellari 25 – Roma
www.stsenzatitolo.it

 

Pubblica questo Articolo

Facebook Twitter Google Bookmarks RSS Feed