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INTERVISTA | Laboratorio Saccardi


Ho conosciuto Laboratorio Saccardi lo scorso maggio, in occasione della loro personale a Roma alla Z2O Galleria | Sara Zanin, La Robba: un tradizionale carretto siciliano istoriato con alcuni degli avvenimenti e dei personaggi più importanti della storia siciliana del Novecento. Una rinuncia volontaria al tripudio di colori dei carretti tradizionali in favore di un bianco e nero che non solo mette maggiormente in risalto la drammaticità delle stragi di mafia, ma cerca anche una nuova chiave per recuperare alcune tradizioni della cultura siciliana, portandole avanti.
Dentro la tradizione per indagarla, attraversarla e superarla, usando l’ironia e l’irriverenza che caratterizza ormai questo collettivo dal suo esordio, nel 2002.
Lo scorso 28 agosto hanno presentato all’ex Stabilimento Florio delle Tonnare di Favignana e Formica, spazio archeologico industriale recentemente recuperato, il progetto La Camera della morte, all’interno di una residenza organizzata dalla Fondazione Sambuca di Palermo. Assieme ai musicisti Gianni Gebbia e Filippo Giuffrè hanno dato vita ad un evento site-specific, un dialogo ‘surreale’ con la memoria del luogo, le suggestive tracce (materiali quanto intangibili) del suo passato.
Raggiunti via mail, hanno risposto ad alcune domande…



Laboratorio Saccardi, La Robba - installation view (2010), courtesy Z2O Galleria | Sara Zanin


Domanda
| Avete da poco concluso una residenza d’artista all’ex Stabilimento Florio delle Tonnare di Favignana e Formica dove avete realizzato il vostro ultimo lavoro, La Camera della morte. Com’è stata questa esperienza, e come è nato il progetto?
Laboratorio Saccardi | Un’ottima esperienza, il nostro lavoro sta diventando sempre più installativo; amiamo i quadri e la pittura e non credo ci separeremo mai da essa, ma quando abbiamo l’opportunità cerchiamo di espandere il nostro lavoro ed in questo l’apporto della Fondazione Sambuca è stato fondamentale. Il progetto di residenza ci è stato proposto da Paolo Falcone - curatore della Fondazione Sambuca - il resto è venuto da sé, l’ex Stabilimento Florio delle Tonnare è un posto unico al mondo, ispirerebbe chiunque penso, noi abbiamo voluto usare porte e pezzi di legno della vecchia tonnara ricreando una camera della morte per uomini, visto che i tonni non vengono più uccisi lì da tempo.


D. | I vostri lavori, sempre intrisi di ironia, sarcasmo ed irriverenza, presentano spesso elementi massonici, esoterici, decontestualizzati e mixati assieme ad elementi iconografici provenienti dalla storia dell’arte o dall’immaginario contemporaneo. Da dove proviene questa attenzione verso il mondo esoterico?

L.S. | Il nostro lavoro, in particolare i nostri manufatti, sono concepiti fondamentalmente come dei feticci magico protettivi. Abbiamo da sempre utilizzato l’arte come mezzo e non come fine, l’arte ti permette con la stessa intensità di comunicare con una certa potenza determinati messaggi spirituali che altrimenti, attraverso altri mezzi altrettanto potenti come la musica o il cinema, sarebbero impossibili da comunicare. L'arte e' un ottimo mezzo per praticare la magia, e la magia e' l'unico mezzo per convincere gli Esseri Umani. La nostra è arte mistica, l’esoterismo e insito dentro di noi.



Laboratorio Saccardi, La Camera della morte (2010)


D. | Sul vostro profilo facebook (sempre pieno di aggiornamenti e spunti interessanti!) mi ha colpito tempo fa la frase in una nota scritta da Vincenzo, il problema della arte contemporanea è che non è più importante sapere di cosa parla: «l'arte ha un bisogno disperato di storia che si raccolga in una morale, soltanto così può essere veramente surreale». Quanto è importante per voi parlare di ‘storia’ anzi, di storie?

L.S. | Carmelo Bene diceva che «il significato è un sasso in bocca al significante»; crediamo che questo sia un problema e sia anche una vera descrizione di ciò che sta avvenendo nella nostra realtà.  Ma l’arte per noi deve ostinatamente cercare di superare anche questo, e darsi un senso, solo lei può farlo, perchè agisce nel surreale; le storie sono importanti perché possono divulgare senso e far riflettere la gente: questo non cambierà le cose, ma aiuterà a cambiarle. O l’arte ricerca un senso, una morale, un valore, un emozione senza essere noioso manierismo sperimentale, o possiamo chiudere i battenti tutti quanti. L’arte diventerà mero artigianato per esseri umani depressi, anzi lo è già. Il compito finale degli artisti in questo inizio millennio pensiamo sia questo: impedire che ciò avvenga, è l’unica avanguardia che ci rimane. Se l’arte (e per arte intendiamo non solo le arti visive, ma anche la musica, la letteratura, il teatro etc..) fallirà, allora l’essere umano come noi lo conosciamo avrà finito il suo percorso su questo pianeta, è una battaglia dura ma è la più affascinante di tutte.


D. | Partendo da Sikania Rising project, fino ad arrivare a La Robba e La Camera della morte, la vostra ricerca sembra essere sempre più caratterizzata da una crescente ‘immersione antropologica’ nella cultura popolare della vostra terra, la Sicilia, e da una maggiore attenzione all’impegno sociale. Dove vi porteranno i vostri prossimi progetti?

L.S. | Da moltissimo tempo abbiamo l’idea di fondare una comunità dell’arte in Sicilia, un centro di produzione, un villaggio, un comune popolato da artisti siciliani. La Sicilia è stracolma di immobili inutilizzati, nel nostro territorio esiste di tutto: palazzi, masserie, campagne, chiese, persino ponti sospesi… un infinità di strutture ideali che potrebbero creare ricchezza e cultura a costi bassissimi per la Regione. In fondo volgiamo solo quello che tutti desiderano e molti ottengono in Italia e in Sicilia: un posto, un posto che ci permetta di realizzare dei progetti e le migliori opere d’arte per arricchire il patrimonio culturale siciliano.


Valentina Fiore


Laboratorio Saccardi (www.laboratoriosaccardi.com) è composto da Vincenzo Profeta (Palermo, 1977), Marco Barone (Palermo, 1978), Giuseppe Borgia (Palermo, 1978), Tothi Folisi (Sant'Agata di Militello - ME - 1979). Tra le mostre personali più recenti ricordiamo Laboratorio Saccardi - La Robba, Roma, Z2O Galleria | Sara Zanin (2010); Il primo giorno di felicità, Milano - Antonio Colombo Arte contemporanea, Torino - Velan Centro d'arte contemporanea (2009); tra le mostre collettive: Sweet Sheets, Zelle Arte Contemporanea – Palermo, Modica - Palazzo della Cultura di Modica (2010).

 

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