Sei qui: Home Magazine ARCHIVIO SC MAGAZINE
  • Increase font size
  • Default font size
  • Decrease font size
Cerca

www.sguardocontemporaneo.it

I Grovigli di Morilla

Dallo Stato del Vaticano a Porta Pia (dove centoquaranta anni fa i bersaglieri fecero ingresso a Roma, ponendo fine proprio al regno del Papa sulla Capitale) il passaggio poteva essere tutt'altro che indolore: eppure il trasloco della galleria CO2 dalle immediate vicinanze di S.Pietro a Via Piave (per intenderci: dal centro che più centro non si può a una zona 'secondaria') si è rivelato meno traumatico del previsto. E sì, perché la flessibilità della sede appena aperta (un'ex carrozzeria per automobili rimessa a nuovo) sembra prestarsi ancor meglio a ospitare il tipo di esposizioni – a metà fra grafica, illustrazione, fumetto – nelle quali la CO2 sembra ormai specializzata. Si tende spesso a considerare tali generi come 'arte giovane' o 'forme espressive giovanili', per poi magari ficcare tutto quanto nel tritacarne e affibbiargli l'etichetta generica di street art: niente di più fallace, dal momento che la street art vive al di fuori delle pareti delle gallerie e molto spesso prende piede dalla volontà di caratterizzarsi come una sorta di 'arte pubblica senza commissione' (anche se oggi numerosi interventi sono regolarmente autorizzati). Così come risulta quantomeno limitante accostare chi fa dell'illustrazione e della grafica i propri strumenti espressivi all'idea di un fenomeno giovanile e temporaneo, quasi si trattasse di un ragazzino in età infantile.


Santiago Morilla (2010), foto di Giuseppe di Bartolomeo, courtesy CO2 contemporary art

Il distinguo introduttivo credo sia necessario nel caso di Santiago Morilla, l'artista chiamato a inaugurare il nuovo corso della CO2. Di origini spagnole, ma già attivo in Italia con diverse mostre e progetti site specific, Morilla è un artista che si esprime attraverso un linguaggio maturo, riconoscibile, originale. La sua cifra stilistica si fonda sull'utilizzo di elementi ricorrenti: tutte le opere presentano infatti un soggetto analogo – più precisamente, figure umane avvolte da un groviglio di fili. Da tale intreccio emergono alcune porzioni di corpo, fisionomie nette eseguite con un tratto sicuro, quasi grafico. Dei personaggi raffigurati non si coglie l'identità, celata dall'ammasso di fili; e il groviglio non si limita ad avvolgere i personaggi, bensì li ingloba, li soffoca. Eppure gli 'omini' non sembrano ribellarsi all'intreccio fagocitante e il loro atteggiamento pare quello di chi è rassegnato a una condizione precaria, un ingabbiamento (auto-ingabbiamento?) che può pure rappresentare una forma di difesa rispetto all'esterno. Comunque la si voglia vedere, è innegabile il fatto che i soggetti di Morilla esprimono spersonalizzazione e problematiche esistenziali legate all'identità, all'affermazione del sé, all'impossibilità di esprimersi. Lo stile adottato dall'artista spagnolo, per quanto le scene descritte siano certamente d'impatto, si basa su un minimalismo grafico e cromatico: i segni sono linee sottili e precise, i colori impiegati in ogni composizione non superano mai il numero di tre (bianco e nero, immancabili, e alcune tracce di rosa). Nel percorso, oltre alle dodici opere 'pittoriche' (undici disegni su carta e un murales), spicca un video proiettato su iPod nel quale il personaggio di Morilla è alle prese con il solito groviglio: in sostanza, una versione animata dei disegni appesi alle pareti della galleria, indice tuttavia della volontà dell’autore di volersi confrontare con media differenti. Altra particolarità riguarda l'intervento murale che, stando al comunicato stampa, «a fine mostra sarà murato e conservato come sedimentazione artistica in un luogo che terminerà la sua ristrutturazione solo dopo la conclusione della personale di Santiago Morilla».


Installation view della mostra, courtesy of CO2 Contemporary Art

La finalità, sempre secondo il comunicato, è quella di restituire all’arte murale «il suo valore storico nel tempo: così come è successo ai geroglifici egiziani, prime forme di murales nella storia, questo intervento potrà rivedere la luce solo con la rimozione completa delle nuove pareti della galleria, acquistando negli anni le naturali metamorfosi del tempo». In conclusione, l'aspetto che più colpisce di Santiago Morilla è la capacità di sintesi compositiva, senza per questo sottrarre potenza alle opere («Less is more», direbbero i fan del minimalismo); e, oltre ciò, stupisce la sua abilità nel fondere elementi figurativi (i corpi) e astrazione (le masse aggrovigliate). Se mi è concesso, direi che l'artista spagnolo rappresenta un ponte fra due grandi dell'arte di strada (e dell'arte contemporanea in generale), Blu e 108, dai quali mutua rispettivamente l'attenzione per la figura umana (Blu) e le forme astratte (108), unendole in una sintesi efficace e originale. Ecco perché, fossi nei panni dei galleristi della CO2, prima di murare l'intervento di Morilla ci penserei due volte.

Saverio Verini


Santiago Morilla - Nidi#03
a cura di Federica Forti
dal 16 settembre al 12 ottobre 2010
CO2 Contemporary art, via Piave 66 - Roma
www.co2gallery.com

 

Pubblica questo Articolo

Facebook Twitter Google Bookmarks RSS Feed