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Dai silenzi di Christophe Collas alle immagini visionarie di Andrea Papi: FotoLeggendo all'ISA


Christophe Collas, Silences

Quattordici mostre, seminari, incontri, proiezioni, workshop, uniti alle letture di portfolio, fanno dell'ISA il vero e  proprio centro della manifestazione, giunta alla sua sesta edizione.

Due spazi accolgono i lavori di giovani fotografi e professionisti, offrendo al visitatore un'ampia panoramica sulle molteplici sfaccettature della fotografia.
Ad accoglierci nello Spazio A, il lavoro
I'm The Snow di Chris Rain, vincitore del Premio FotoLeggendo 2009, che ci proietta in un mondo altro immerso in un'atmosfera onirica, accentuata dall'impiego del bianco e nero. George Georgiou con Fault Lines: Turkey East West, ci mostra un'altra faccia della fotografia, quella del reportage, indagando sui cambiamenti repentini che investono la Turchia, dovuti ad un processo di modernizzazione e l'inevitabile riflessione sull'identità nazionale. Il fine della documentazione è comune all'italiano Pietro Masturzo, vincitore del World Press Photo 2010, il più importante premio internazionale di fotogiornalismo, per il lavoro Tehran Ichoes, attualmente esposto, in cui documenta la protesta della popolazione iraniana fatta di voci e di echi che irrompono nel  silenzio notturno dai tetti di Tehran, per contestare i risultati delle elezioni presidenziali del 2009. Si tratta di foto  in cui la ricerca stilistica è assente, come dichiara lo stesso Masturzo: «Ho cercato di essere un testimone discreto, che  preferisce raccontare quello che vede senza "distrarre" l'osservatore con inquadrature virtuosistiche o prospettive  esasperate». Tuttavia se non c'è ricercatezza stilistica nelle immagini, molto studiato risulta l'allestimento, curato da Mandeep: frasi urlate attirano il visitatore all'interno di una stanza completamente buia sulle pareti della quale appaiono lentamente le foto di Masturzo.


P. Masturzo, Theran Ichoes (2009)

Percorrendo lo spazio espositivo, ci imbattiamo nei lavori di Elisa Paola Fiorini, vincitrice del Premio Portfolio 2009, in quelli del collettivo newyorkese Seeing with Photography e nella Collección Fotografos Argentinos, fino a giungere in fondo, dove troviamo, delimitate da due arcate, le immagini immobili e silenti di Christophe Collas, vincitore con Silences del Prix échange Boutographie- FotoLeggendo. Diciotto foto di formato quadrato (30x30 cm) all’interno di cornici di legno nere, scattate senza ricorrere ad alcuna messa in scena, testimoniano una riflessione sul tempo. Una pillola su un tavolo illuminata da una lampada, una sedia vuota, le gambe di un bambino che penzolano da un divano, un braccio steso su un letto: figure umane o frammenti di figure poste ai margini o fuori dall’inquadratura, visioni parziali che presuppongono un racconto da cogliere nel fuoricampo, quella porzione di spazio fisico e mentale che non verrà mai mostrata. Attraverso queste immagini non didascaliche e non descrittive, Collas sembra esaltare il valore del vuoto e del silenzio, rivelandoci indirettamente, attraverso la parzialità e l’assenza, stati d’animo ed intime quotidianità. Il percorso continua nello Spazio B con il lavoro di Luca Ferrari L38, racconto fotografico del quartiere Laurentino 38, in  cui l’alta qualità delle fotografie, unita ad un allestimento molto particolare, rivela una sensibilità capace di penetrare  nei contesti più difficili. Il reportage fotografico è protagonista inoltre del lavoro di Elton Gllava Ali Mihali - Identità nascoste, realizzato all’interno di un ospedale psichiatrico nel sud dell’Albania che mostra, attraverso la scelta  tecnica del micromosso e di sfocature, lo sguardo miope su quelle che definisce “identità nascoste”. Protagonisti di questo secondo spazio sono anche gli scatti di Alexander Gronsky, quelli di Raimbow Families di Eleonora Calvelli, la scannerizzazione del corpo di Anna Maria De Antoniis , l’Italian Party dei reporters Cremazzi, Lombezzi e Donati il cui occhio fotografico cattura i comportamenti e le passioni politiche di italiani comuni, e il Testamento geométrico di Andrea Papi.


A. Papi, Testamento geométrico (2009)

Con quest’ultimo lavoro ci immergiamo in immagini visionarie generate da una sorta di ribaltamento del concetto stesso di fotografia e di sovversione del senso di esattezza della rappresentazione a favore di  atmosfere surreali, poetiche, di luoghi anonimi e atemporali, popolati da individui, in particolare donne, senza volto.  Sedici fotografie di medio formato realizzate con una macchina fotografica lomografica ci appaiono come un susseguirsi di immagini che non seguono le leggi della logica e della razionalità, ma piuttosto la sintassi del sogno, perno centrale  della poetica di Andrea Papi, il quale si distingue anche per un magistrale utilizzo del bianco e nero. Chiudono l’esposizione i tre lavori selezionati per il Premio Giovanni Tabò, dedicato alla memoria del fotografo ed organizzatore della manifestazione, prematuramente scomparso.


Carmela Rinaldi


 

FotoLeggendo 2010
dall' 8 al 23 ottobre 2010
ISA - Istituto Superiore Antincendi, Via del Commercio 13 - Roma

www.fotoleggendo.it

 

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