Andrew Rutt - beautiful days, terrible times
nell’ambito del progetto Myra/on Trasformazioni - Omaggio a Gore Vidal
a cura di Sguardo Contemporaneo
testo critico di Valeria De Berardinis
dal 7 marzo al 30 aprile 2012
Galleria Whitecubealpigneto, Via Braccio da Montone 93 - Roma
Il 7 marzo 2012 la Galleria Whitecubealpigneto ha inaugurato la mostra di Andrew Rutt dal titolo beautiful days, terrible times, terza tappa del progetto espositivo Myra/on Trasformazioni ispirato dalla controversa opera Myra Breckinridge dello scrittore statunitense Gore Vidal.
Muovendosi nel campo della fotografia partecipativa, l’artista ha lavorato per mesi all’interno della realtà transgender del quartiere Pigneto di Roma: consegnando delle macchine fotografiche usa e getta ha chiesto ad alcuni transgender – troppo spesso raccontati ma poco spesso ascoltati con attenzione e discrezione – di fotografare la propria vita, la propria quotidianità sommersa, mostrandosi attraverso il mezzo fotografico. «Non è la realizzazione di immagini tecnicamente perfette ad interessare Andrew Rutt – scrive Valeria De Berardinis nel testo critico che accompagna la mostra ̶ ma il valore documentario e socio-politico che esse assumono. Soltanto dopo aver visto i loro racconti, alla luce del materiale raccolto, l’artista ha ritratto i volti e i corpi delle persone che si sono prestate a questo 'gioco', rivelando il suo sguardo su di loro».
La mostra presenta una selezione di immagini scattate dai transgender e i ritratti di questi stessi scattati dall’artista: un incontro tra due sguardi molto diversi, volto a cogliere l’essenza di ogni singola persona, al di là dello stereotipo o del pregiudizio.
Andrew Rutt è nato a Londra (1965) dove si è laureato in Fine Art presso il Central St. Martins e il Goldsmiths College. Dal 2000 lavora dividendosi tra Roma e Londra. Le sue opere comprendono video, foto e installazioni. Tra le mostre più note si ricordano: Exotic Dancers (1999, solo show, VTO Gallery, Londra); Underwood Audio II (2002, group show, Underwood/Saatchi Gallery, Londra); Everything Must Go (2006, group show, VTO Gallery, Londra); A Book in the Back of Your Head (2007, solo show Galleria Navona 42, Roma) oltre a diverse partecipazioni a mostre collettive presso la Galleria Sala 1 di Roma. Nella più recente mostra Nuda verità tenutasi nel 2010 presso la Biblioteca Angelica di Roma, Andew Rutt ha fotografato i dipendenti della stessa Biblioteca nudi, a contatto con i libri, nel loro quotidiano ambiente di lavoro. Il modo di lavorare dell’artista prevede spesso momenti di partecipazione, di interazione con altri soggetti prima, durante o dopo la realizzazione dell’opera stessa. Come per la scultura Two Books, che fa parte della collezione del Ministero dei Beni Culturali: due grandi libri sovrapposti, in legno e pelle, pensati come luogo di incontro per il pubblico che vi si voglia accostare, sedere, appoggiare; due libri non come motivo di conflitto ma come occasione di dialogo. Già come studente al Central St. Martins, Andrew Rutt aveva allestito una mostra itinerante in cento autobus che attraversavano il centro di Londra ospitando, oltre alle sue stesse opere, lavori di altri artisti. Un’esperienza creativa basata sulla collaborazione è non da ultimo Beautiful days, terrible times dove Andrew Rutt ha distribuito macchine fotografiche usa e getta alla comunità trans gender del quartiere Pigneto di Roma e i loro scatti sono stati esposti accanto a quelli realizzati dallo stesso artista. Secondo Andrew Rutt «l’artista non è colui che fa cose interessanti, ma che fa succedere cose interessanti».